Parola di Moser: «È già eccezionale eppure Pogacar crescerà ancora»
Fenomeno - Tadej Pogacar, 26 anni e 93 successi in carriera tra cui
3 Tour, 1 Giro, 2 Fiandre, 2 Liegi, 4 Lombardia consecutivi e il Mondiale nel 2024
"È ormai una questione di dettagli:
Pogacar mi piace perché impara pur perdendo"
15 Apr 2025 - La Gazzetta dello Sport
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Francesco Moser ha ancora negli occhi tutta la grande bellezza che finora i Monumenti di primavera hanno saputo esprimere. E se il grande trentino una volta di più è rimasto ammirato da Mathieu van der Poel, allo stesso tempo “spinge” anche Tadej Pogacar: «Sì, perché ha dimostrato che in futuro potrà vincere anche Sanremo e Roubaix. Pur perdendole...”. Intanto, Pogi è l’ultimo arrivato in un club molto ristretto – è il nono membro – composto da chi è stato capace di salire almeno una volta sul podio in tutti e 5 i Monumenti: oltre a Merckx, De Vlaeminck e Van Looy, che li hanno vinti, c’erano già De Bruyne, Kelly, Kuiper, Gilbert e proprio Moser, che è l’unico italiano a farne parte.
Carezza
L’analisi di Francesco comincia da una “carezza” a Pogi: «Anche io alla mia prima Roubaix, nel 1974, feci secondo come lui adesso. Vincere lì al debutto è un fatto eccezionale, neanche chi ne ha conquistate quattro come De Vlaeminck e Boonen ce l’aveva fatta. E neppure van der Poel. Certo, come pensavo, l’olandese è stato avvantaggiato dal fatto che è un fuoriclasse nel ciclocross. Su quel terreno è più a suo agio, anzi è proprio a casa».
Inevitabile parlare allora della caduta del campione del mondo sulle pietre a 38,1 km dalla fine, nel nono settore: «È finito a terra perché ha inchiodato la ruota davanti e si è cappottato. Poteva fare la curva, doveva piegarsi, ma ha avuto paura, e frenando non è riuscito a stare più sulla bici. La maggiore esperienza di van der Poel, che ha vinto tre Roubaix in fila come me quarantacinque anni dopo, ha pesato.
Alla fine, comunque, Pogacar sembrava un po’ calato come rendimento. Senza la caduta? Penso sarebbero arrivati in volata, una situazione che avrebbe visto van der Poel avvantaggiato». A Moser viene in mente un paragone importante: «Quello con le sfide tra De Vlaeminck e Merckx. Eddy era, in valore assoluto, sicuramente più forte, ma Roger alla Roubaix ha avuto un bilancio migliore e pure lui eccelleva nel cross». Ma allora, in futuro, che cosa dovrebbe fare Pogacar per vincere nell’Inferno del Nord? «Questa esperienza fatta gli servirà, è una questione di dettagli. E poi van der Poel non è eterno, e non sarà sempre al cento per cento. Il problema sarà se arrivasse un altro van der Poel, allora sarebbe un casino ma non è facile che accada...».
Tattica
Invece, spostando il ragionamento sulla Sanremo a Francesco Moser, 73 anni ha vinto 3 Roubaix in fila: 1978-79-80 proposito delle possibilità di successo dell’iridato, la riflessione di Moser è diversa: se Tadej nell’Inferno del Nord era al debutto, la Classicissima l’ha corsa cinque volte e ne ha ricavato al massimo due terzi posti. Abbastanza per parlare di una gara stregata? «Quest’anno abbiamo visto qualcosa di nuovo, il forcing di Pogacar già dalla Cipressa in prima persona. Ed è servito per scremare il gruppo in maniera decisiva, visto che con lui sono rimasti solo van der Poel e Ganna, entrambi in giornata super. Però io penso che lui la Sanremo la possa vincere muovendosi al momento giusto sul Poggio, cercando di fare la differenza. Sulla Cipressa, invece, farei lavorare a fondo la squadra per appesantire le gambe dei rivali principali. E cercherei sul Poggio un’azione come quella Nibali nel 2018. O come Saronni quando vinse. Gli serve un colpo di mano, e per quello ha bisogno di avere il massimo delle forze».
Convinzione
A Moser, in definitiva, resta una certezza: «Pogacar continuerà a provarci, e fa bene. Del suo debutto alla Roubaix, giustamente, si è parlato tantissimo. Come ha detto lui, perché non approfittare di tutto il bello che il ciclismo sa offrire? È anche per questo atteggiamento che è così amato».
***
Così gli ultimi 7 monumenti:
4 vittorie per Van der Poel, 3 per Pogacar
Fiandre 2024 1. VAN DER POEL (Pogacar assente)
Roubaix 2024 1. VAN DER POEL (Pogacar assente)
Liegi 2024 1. POGACAR 3. Van der Poel
***
Borraccia contro vdP: il teppista si è costituito
Si è costituito alla polizia belga l’uomo che domenica aveva lanciato una borraccia contro Mathieu Van der Poel a 33 km dal traguardo di Roubaix. Si sarebbe detto pentito, dopo aver avuto un momento di follia. La procura di Lilla ha aperto una inchiesta per «violenza con un’arma».
***
In Abruzzo c’è la stellina Pablo Torres: studia da Tadej
Lo spagnolo, 19 anni, corre nella Uae: 2° al Tour de l’Avenir e al Giro Next Gen. Al via 124 corridori con Covi e Colnaghi
Ci. sco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Scadenza del contratto, 2030. Vale per Tadej Pogacar e vale pure per Pablo Torres: chissà se il 19enne spagnolo ha riflettuto su questa coincidenza che lo lega all’idolo di cui è anche compagno di squadra. In questo Giro d’Abruzzo, che scatta oggi con la prima delle quattro frazioni (151 km ondulati da Scerni a Crecchio in provincia di Chieti), potrebbe regalare qualche assaggio di futuro. Che per lui potrebbe essere radioso, se confermerà le promesse: nel 2024 ha chiuso al secondo posto sia il Giro Next Gen, sia il Tour de l’Avenir. «Un talento vero», garantisce il team principal Mauro Gianetti.
Forze
È impegnativo il percorso di questa seconda edizione, che prevede giovedì l’arrivo in salita di Roccaraso (Aremogna) e che venerdì si concluderà a Isola del Gran Sasso. Al via, 124 corridori di 18 squadre: tra i più esperti e titolati Stephen Williams, britannico di Israel l’anno scorso vincitore della Freccia Vallone, Louis Meintjes, sudafricano della Intermarché capace in passato di chiudere una volta settimo e due volte ottavo il Tour de France, e Alessandro Covi, che nel 2022 vinse al Giro d’Italia sulla Marmolada. Ci sarà pure Luca Colnaghi (VF Group), sabato primo in Calabria. Mentre tra i giovani spicca Ludovico Crescioli — corre per la Polti-Visit Malta di Basso e Contador — e a incuriosire parecchio è Pablo Torres: viene da Madrid, quartiere periferico di Vicálvaro, e aveva cominciato con il calcio. Però aveva problemi con le ginocchia e così si è avvicinato al ciclismo, per il quale ha temporaneamente sospeso anche gli studi universitari. Lo allena Giacomo Notari. Nell’ultima tappa del Tour de l’Avenir 2024 ha fatto un’impresa staccando tutti sul Colle delle Finestre con il record di scalata, abbassando notevolmente i tempi di José Rujano (2011) e Chris Froome (2018). A proposito di assaggi di futuro.
Commenti
Posta un commento