Bolmaro e Shields Milano è un muro 33 punti al Maccabi


L’EA7 è travolgente, prova da playoff 
Messina: «Bravi a renderla facile»

10 Jan 2025 - La Gazzetta dello Sport
Di Giulia Arturi
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Terza partita oltre i 100 punti segnati, vittoria di 33, quinta in trasferta delle ultime sei, la seconda consecutiva. Buon compleanno Olimpia: 89 anni compiuti ieri e ben celebrati. Gli attuali biancorossi rendono onore alla storia e a Belgrado si presentano con ricchi regali. Mannion e Bolmaro (14 punti e grande sicurezza) portano penetrazioni fulminanti che fanno a fette la difesa del Maccabi. Il trio Shields (18 punti, 4/5 da 3), Mirotic (17) e LeDay (17) partecipa con l’autorevolezza dei leader, facendo solo scelte giuste. Soprattutto fino a che c’è una partita. Generoso e risoluto anche il gruppo azzurro (Ricci e Flaccadori 8 punti, Tonut 5 rimbalzi) si presenta alla festa con affidabilità, Brooks omaggia con guizzi e triple, Gillespie con presenza sotto canestro.

Cinismo 

La difesa non è più episodica: il Maccabi, in una serataccia, segna l’unica tripla a meno di un minuto dalla fine. Il merito è dell’Olimpia che tiene Hoard (15.5 di media) a 2 punti. La zona e una pressione allungata oscurano definitivamente le idee a un Maccabi disorganizzato. La squadra di coach Messina imposta la partita nel primo tempo e poi scappa via con un terzo quarto vinto 33-17. Senza nessun patema, l’EA7 risolleva le percentuali da 3, riscattando il 2/11 del primo tempo con un 10/18 negli altri 20’. Milano finisce con 22 assist e solo 7 perse. Una statistica descrive la prova di forza dell’EA7: 141-67 la valutazione finale. Un match giocato con mentalità da big che annichilisce (sportivamente) l’ avversario in difficoltà, stritolandolo. Anche la distribuzione dello sforzo è una vittoria (Shields è il più impiegato con 24’): domenica c’è l’importante sfida in campionato contro Reggio Emilia, e a seguire il doppio turno casalingo di Eurolega: Alba e Partizan.

Miglioramento 

Una prova gratificante per coach Messina: «Una bella vittoria, che abbiamo reso noi facile. La partita l’abbiamo dovuta controllare fin dall’inizio con la difesa, giocando sia “uomo” che zona. La chiave è stata assumere il controllo dei rimbalzi dopo i 6 in attacco concessi all’inizio. Poi abbiamo continuato a giocare in modo altruistico in attacco, muovendo la palla e alla fine loro hanno perso fiducia». Possiamo ancora migliorare, dicono in coro il coach, LeDay e Shields. Tutti avvertiti.

Superiorità 

Il Maccabi comincia sin da subito la sua striscia di errori da 3 punti, ma Milano è ferma a rimbalzo e ne concede 6 offensivi in pochi minuti. Ne approfitta Randolph (16) che colpisce anche in transizione. Zach LeDay, appena entrato, ne fa 4 in fila e serve l’assist a Brooks per il primo allungo. Di Bartolomeo e Jokubaitis riportano sotto i padroni di casa, durerà poco. Mirotic arriva in doppia cifra come se nulla fosse, Gillespie si fa sentire a rimbalzo e in difesa e Bolmaro ha un altro passo. Con Shields in gran forma e utile pazienza, Milano entra sottopelle del Maccabi e chiude il primo tempo 45-37. Una fotografia della superiorità di Milano nella ripresa: stoppata di LeDay, che recupera la palla, spinge il contropiede e serve poi l’assist a Brooks in campo aperto. Jokubaitis (14 punti) ci prova timidamente, ma Milano non concede al Maccabi di uscire dal suo buco nero, anzi ce lo butta dentro. La squadra di coach Kattash è frustrata, crolla anche in difesa alternando rientri catastrofici e arrendevolezza, mentre Milano ritrova il suo tiro dalla lunga, forte di soluzioni variegate e tranquillità nei suoi mezzi. Nell’ultima frazione, c’è giusto il tempo di ammirare qualche giocata di LeDay, poi la partita scivola via tra circolazione di palla e gestione. Uno stillicidio per il Maccabi, una festa per Milano.

MACCABI TEL AVIV EA7 EMPORIO ARMANI MILANO 74 107 (14-20, 37-45; 54-78)

MACCABI TEL AVIV - Blatt (0/6 da 3), Jokubaitis 14 (5/9, 0/1), Hoard 2 (1/2), Randolph 15 (4/7, 0/4), Williams 12 (5/10); Shayok 2 (1/1, 0/1), Sorkin 16 (5/5, 1/1), Rayman 3 (0/1 da 3), DiBartolomeo 4 (2/2, 0/2), Rivero 4 (0/1), DeJulius 2 (1/1, 0/4). N.e.: Cohen. All.: Kattash

EA7 EMPORIO ARMANI MILANO - Mannion 8 (2/2, 1/2), Bolmaro 14 (5/6, 0/2), Shields 18 (2/3, 4/5), Mirotic 17 (6/11, 0/4), Gillespie 2 (1/2); Tonut (0/2 da 3), LeDay 17 (5/5, 0/2), Brooks 15 (1/3, 3/6), Ricci 8 (2/4 da 3), Flaccadori 8 (1/2, 2/2), Caruso. N.e.: Diop. All.: Messina

ARBITRI Difallah, Cortes, Vilius 

NOTE Tiri liberi: Maccabi 19/23, Milano 25/26. Rimbalzi: Maccabi 32 (Williams 6), Milano 32 (Tonut, Gillespie 5). Assist: Maccabi 16 (Blatt 5), Milano 22 (Shields 4)

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Virtus: ecco il Baskonia
Shengelia non recupera

Serve sempre il contributo di tutti per vincere una partita, ma questo concetto oggi vale più che mai per la Virtus. Priva di Clyburn, Zizic e Shengelia (con la speranza di recuperare il georgiano per il match di campionato con Napoli), la squadra di coach Ivanovic affronta questa sera in casa il Baskonia (ore 20.45) in piena emergenza. 
Poco meno di un mese fa era stato proprio un canestro da 3 (con fallo) di Clyburn a decidere la gara di andata. In attesa di novità dal mercato, serviranno carattere e un pizzico di quella magia per superare le difficoltà. Rayjon Tucker va dritto al punto: «L’emergenza non ci deve condizionare nel voler vincere, sarà una partita tosta. Dobbiamo essere duri, concentrati e attenti ai dettagli».

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