L’altro "van" torna in strada

Ho provato le pietre della Roubaix e ho capito che posso farcela. 
Ci sarò nel 2025? Sarà una sorpresa... 
Toh, van der Poel 
Oggi corre in Belgio «Ero impaziente»

Che sorpresa: l’olandese anticipa il debutto e parte a Le Samyn, poi TirrenoAdriatico. «Pogacar alla Roubaix? Non mi toglierebbe il sonno...»

4 Mar 2025 - La Gazzetta dello Sport
Di Ciro Scognamiglio @CIROGAZZETTA

Quasi quaranta giorni senza gareggiare, competere, avere un numero attaccato alla schiena e strade o sentieri davanti alla bici da sbranare, erano diventati troppi per Mathieu Van der Poel, uno degli agonisti più feroci mai visto in natura. Domenica 2 febbraio l’olandese aveva ampliato la collezione di Mondiali, vincendo a Lievin, in Francia, il settimo da professionista nel cross, il 12° considerando tutte le categorie e le discipline. Su strada, doveva debuttare da lunedì 10 marzo alla Tirreno-Adriatico, invece ieri è arrivata la sorpresa: Mvdp sarà al via oggi della Ename Samyn Classic, semiclassica belga, 199 km da Quaregnon a Dour. Lui l’ha spiegata così, con questa frase in inglese diffusa attraverso la squadra, la Alpecin-Deceuninck: «If the itch gets too strong, you just have to race», che si può tradurre «Se il prurito (nel segno di voglia, desiderio; ndr) diventa troppo forte, semplicemente non hai altra scelta che correre». Tutto chiaro: era impaziente, non vedeva l’ora. Al punto che qualcuno si è spinto ad immaginare una sorpresa-bis, l’aggiunta al suo programma della Strade Bianche di sabato, fantasticando sull’anticipo del primo superduello stagionale con Tadej Pogacar, previsto per la Sanremo del 22 marzo. Dall’entourage, giurano che non è così: Samyn, e poi Tirreno-Adriatico.

Piani 

Dopo una stagione nel cross perfetta – non per modo di dire: 8 successi su 8 gare disputate, Mondiale compreso – van der Poel si era goduto qualche giorno di vacanza, andando anche in uno dei suoi posti da sempre preferiti, Livigno, con la fidanzata e una coppia di amici. Ha sciato, ha fatto qualche prova speciale sul ghiaccio in auto, e nell’arrivare in Alta Valtellina in elicottero aveva chiesto al pilota di sorvolare luoghi simbolo del ciclismo, come l’Aprica e il Mortirolo. Poi, si è allenato in Spagna facendo base all’hotel Syncrosfera, nella zona di Alicante, dove nelle camere si può simulare l’altura: in questi giorni però lì il meteo è peggiorato, mentre in Belgio è buono e ciò ha influito nella scelta, oltre a una defezione dell’ultima ora nel team. Magari anche il successo di domenica del compagno e amico Jasper Philipsen alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne lo avrà ispirato ad accelerare i tempi. Contro De Lie, Magnier, Teutenberg e il nostro Luca Mozzato, avrà la possibilità di esorcizzare un ricordo poco piacevole: nel 2021, proprio a Le Samyn, avrebbe voluto vincere ma nel finale fu costretto a fare i conti con la rottura del manubrio.

Confronto 

Se la sfida tra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard è la più attesa al Tour de France, il Pogacar vs Van der Poel è in grado di reggere da solo il cartellone della primavera ciclistica. Restando ai Monumenti, si affronteranno alla Sanremo, firmata da Mathieu nel 2023 e mai da Tadej. E che dire del Fiandre? Van der Poel 1° e Pogacar 4° nel 2022, lo sloveno 1° e l’olandese 2° nel 2023. La potenziale novità è l’estensione del duello alla Roubaix, vinta da VdP nelle ultime due edizioni e mai disputata dall’iridato in carica, che però è molto vicino a dire sì già quest’anno. «Se Tadej dovesse partecipare — le parole di Van der Poel — sarebbe certamente un altro avversario pericoloso. Ma non è una di quelle notizie che mi faccia stare sveglio la notte». Come dire che a parole la sfida è già iniziata...

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Mathieu Van der Poel, 30 anni, conta 50 successi su strada: oltre al Mondiale 2023 e ai 6 Monumenti, spiccano l’Amstel 2019, la Strade Bianche 2021, una tappa al Giro (3 giorni in rosa) e una al Tour (6 giorni in giallo) 3’09”

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IDENTIKIT

Nato a Kapellen (Belgio) il 19 gennaio 1995, è olandese. È figlio di Adrie, re di Fiandre e Liegi negli anni 80, e nipote di Poulidor, vincitore di una Vuelta e di una Sanremo negli anni 60. 
Da pro’, ha vinto 9 mondiali: 7 nel cross, 1 su strada, 1 gravel. 
Su strada: 3 Fiandre, 2 Roubaix, 1 Sanremo. 

A sinistra, nel 2024 al Giro di Lussemburgo.

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Quando corre Mathieu

Oggi - Ename Samyn Classic (Belgio)
10-16 marzo - Tirreno-Adriatico
22 marzo - Milano-Sanremo
28 marzo - E3 Saxo Classic (Belgio)
6 aprile - Giro delle Fiandre (Belgio)
13 aprile - ParigiRoubaix (Francia)
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Strade Bianche, c’è pure Pidcock 
Bettiol guida le speranze azzurre

Dodici mesi fa Tom Pidcock chiuse la Strade Bianche al quarto posto, a 3’50” da Tadej Pogacar, e disse: «Ci ha fatto sembrare tutti degli juniores, al suo confronto». E stava parlando chi a sua volta aveva trionfato a Siena nel 2023... Il britannico ci sarà anche quest’anno, con la nuova maglia della Q36.5, dopo aver iniziato molto forte la stagione (già 4 successi). Appuntamento sabato per l’edizione 2025, la numero 19: 213 km di cui circa 82 sulle crete senesi (16 settori) e l’arrivo in Piazza del Campo. Non c’è dubbio che il faro sarà ancora Tadej Pogacar, a caccia

Tom Pidcock, 25 anni, già quattro successi in stagione del 3° successo dopo quelli del 2022 e 2024: il campione del mondo sloveno eguaglierebbe Cancellara e gli verrebbe intitolato uno dei tratti di sterrato. Tra gli italiani attesi, Bettiol, Formolo e Ulissi: l’unico nostro successo resta quello di Moreno Moser nel 2013. 

Prima, la prova femminile (136 km di cui 50 circa sullo sterrato, 13 settori): assente la regina 2024, la belga Lotte Kopecky, non mancherà Elisa Longo Borghini, vincitrice nel 2017 e in tutto 5 volte sul podio in 10 edizioni. Venerdì dalle 16, alla Fortezza Medicea, la presentazione dei team.

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