Van der Poel «Amore a prima vista»


Mathieu Van der Poel, 30 anni, con il Trofeo della Sanremo 2025: bis dopo il 2023. A destra, domina da iridato il Fiandre 2024 dopo i successi 2020 e 2022

È il re del Fiandre: «Una magia unica e non ha segreti»
L’olandese lo ha vinto tre volte e non ha mai fatto peggio del 4° posto: «Io e Pogacar in prima fila»

"Ho fatto un’ultima prova del percorso 
e mi è servita per aggiungere 
quella intensità di cui avevo bisogno"
   - Mathieu van der Poel

5 Apr 2025 - La Gazzetta dello Sport 
Di Ciro Scognamiglio @CIROGAZZETTA 
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Riflettere su quante e quali cose domani Mathieu van der Poel può riuscire a realizzare, tutte assieme, significa provare un senso di vertigine. Vincere il quarto Fiandre, come nessuno mai in una storia ultracentenaria. Sommare la Ronde alla Milano-Sanremo nella stessa annata, come solo Eddy Merckx nel 1969 e 1975. Diventare il più titolato in attività quanto a Monumenti, 8 contro i 7 di quel Tadej Pogacar che per inciso può ambire allo stesso traguardo. E diciamo che può bastare così... 

«Con il Fiandre è stato amore a prima vista – confessa l’olandese -. Da ragazzo, lo guardavo sempre alla televisione e ne restavo ammirato, quasi rapito. E dalla prima partecipazione, sei anni fa, ho subito avvertito un feeling unico. Sanremo, Fiandre, Roubaix: sono tutte e tre magiche, ma il Fiandre è speciale...».

Atmosfera

Le centinaia di migliaia di persone che domani, lungo i quasi 270 chilometri tra Bruges e Oudenaarde (19 Muri), si riverseranno a bordo strada avranno il conforto del bel tempo e non vedono l’ora di applaudire i loro eroi. Idealmente c’è proprio Mathieu van der Poel in cima alla piramide e non solo perché sarà al via con il numero uno, dote rimasta dalla cavalcata trionfale dello scorso anno in maglia iridata. Il figlio di Adrie, e nipote di Raymond Poulidor, a 30 anni — compiuti a gennaio — probabilmente non è mai stato così forte: appena due sabati fa vinceva una Sanremo epica davanti a Filippo Ganna e Tadej Pogacar, venerdì scorso ha dominato ad Harelbeke. Facile immaginare che voglia prendersi una rivincita della sconfitta nella Ronde di due anni fa, quando Pogi se lo tolse di ruota sul Kwaremont: l’ennesimo duello tra i due brillerà di una luce accecante, perché pure Tadej ha sete di rivalsa, e di certo non si possono dimenticare il Mads Pedersen re della Gand-Wevelgem, il Wout Van Aert ferito dalla cocente sconfitta di mercoledì nell’Attraverso le Fiandre, e perché no il nostro Filippo Ganna, che ha deciso di accettare un’altra sfida di prestigio prima della Roubaix di domenica prossima ed è arrivato ieri sera in Belgio.

Padrone 

«Il Fiandre non ha segreti per me – ha detto van der Poel, mai peggio di quarto in sei partecipazioni -. Ma devo dire che io amo correre qualsiasi gare in questa regione, anche le meno importanti. Tra Muri, strappi, pavé, è un po’ più semplice per me fare la differenza, mentre per esempio alla Roubaix può risultare meno difficile restare a ruota. Il mio Muro preferito? Lo Stationsberg, anche se so che non è tra i più conosciuti. Mi sono preparato facendo, giovedì, un’altra ricognizione intensa del percorso. Dopo Harelbeke, ho deciso di non muovermi dal Belgio e così ho rifinito al meglio la condizione». La Alpecin-Deceuninck dei fratelli Roodhoft, che ha vinto le ultime tre Sanremo, è pronta a stringersi attorno al capitano, con l’inserimento di Quinten Hermans – già prezioso nella Classicissima – al posto di Kaden Groves. E nulla sembra scalfire Mathieu, neppure l’extra-attesa per quei primati che potrebbero cadere: «La chiave sarà restare calmi in ogni situazione. Non penso ai record, quelli se arriveranno saranno una conseguenza del successo, io penso a vincere. Attenzione, non voglio che si pensi che non ne senta il fascino, anzi. Però non è un qualcosa a cui durante la competizione faccio caso. Solo qualche anno fa, non avrei neppure mai immaginato di trovarmi in questa posizione. Tadej e io siamo in prima fila, ma non sottovaluto nessuno».

***

Tadej va forte: sul Kwaremont a 40 all’ora!

Ieri ultima ricognizione del Fiandre per Tadej Pogacar. Il campione del mondo va a caccia domani del bis del successo 2023 e le premesse non sono niente male: ha scalato il Vecchio Kwaremont, uno dei Muri simbolo della Ronde, a 40 all’ora. In corsa si affronterà tre volte, di cui 2 nello spettacolare circuito finale che comprende pure due passaggi sul Paterberg.

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LA GUIDA
Il Fiandre 109

È nato nel 1913 ed è l’unica classica che si è disputata negli anni della seconda guerra mondiale Domani il via da Bruges alle 10 e arrivo a Oudenaarde dopo 269 km: 25 squadre e 175 corridori. Ci sono 19 Muri nei 140 km finali: l’ultimo è il Paterberg a 13 km dall’arrivo. Nel 2023 vittoria di Pogacar, nel 2024 tris di Van der Poel.

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