Milano-Sanremo: chi vince?

Con l’arrivo tornato in Via Roma la linea del traguardo si avvicina sensibilmente al termine della picchiata giù dal Poggio: restano due km di rettilinei cittadini e una rotonda prima del trionfo di…

di Filippo Cauz

Fino a pochi anni fa la Sanremo era sinonimo di primavera: si correva di sabato e premiava talvolta un velocista talvolta un coraggioso attaccante, nell’uno o nell’altro caso si trattava quasi sempre di un corridore appena uscito dalla Tirreno-Adriatico.

Da qualche anno il panorama è cambiato: si corre di domenica (in attesa che il sabato venga destinato a corse femminili o giovanili, o segua l’esempio già fruttuoso all’estero di aprirsi al ciclismo amatoriale), si corre con un clima più invernale che primaverile, e la vittoria sorride molto più spesso a chi esce dalla Parigi-Nizza, corsa francese meno probante della nostra Tirreno. Un cambio di tendenza radicale che ha avuto nella sorte il suo maggior attore: con un maltempo che ha raggiunto condizioni quasi estreme come la nevicata sul Turchino del 2013 e il gelido diluvio della scorsa edizione.

Prima di analizzare percorso e favoriti, dunque, sarà opportuno consultare la meteorologia, che fino ad oggi ci lascia senza certezze: le temperature saranno sufficientemente alte ma la pioggia è una presenza più che probabile. Resta da capire quanto pioverà e con quale intensità, la storia recente della Classicissima ci insegna che questo fattore può cambiare radicalmente il destino della corsa.
 
Pompeiana, Mànie, Via Roma
Mentre quelle sul meteo resteranno ipotesi, sul percorso invece ci sono nuova certezze. Il maltempo, ancora, che ha flagellato l’inverno ligure ha reso impraticabili sia la potenziale nuova salita della Pompeiana, sia quella più abituale delle Mànie, già costretta al forfait la stagione scorsa dopo che nelle edizioni precedenti aveva contribuito a estromettere diversi velocisti.

La novità però sta nel ritorno al passato del traguardo, che dal lungomare torna in via Roma, come tra il 1949 e il 1985 e tra il 1994 e il 2007. Differenza non da poco per gli attaccanti più indomiti, perché con questa modifica la linea del traguardo si avvicina sensibilmente al termine della picchiata giù dal Poggio: restano 2 km di rettilinei cittadini e una rotonda prima del trionfo.

Terreno di caccia per i velocisti
La Sanremo è percepita ormai come terreno di caccia per i velocisti, eppure che l’ultima volata vera e propria l’ha vista nel 2009, e anche lì fu abbastanza anomala, con un capolavoro di Cavendish negli ultimi centimetri. Gli anni successivi, complice il clima, complice un gruppo animatosi già a decine di km dal traguardo, complice la mancanza di gamba di alcune vedettes dello sprint, hanno dato risultati ben differenti, culminati il più delle volte in una volata ristretta, dai 3 ai 25 contendenti.

Tra i suoi vincitori recenti ci sono tanti velocisti e tanti specialisti delle classiche di primavera, c’è un corridore come Gerrans che l’anno passato vinse addirittura la Liegi, e c’è la presenza costante sul podio di Fabian Cancellara, arrivato tre volte secondo e una terzo negli ultimi 4 anni (l’unica sua vittoria è del 2008), e che proprio in virtù di questo curriculum non può non essere considerato uno degli uomini da battere. Non parte in prima fila lo svizzero, però, ma è preceduto da un manipolo di velocisti più o meno resistenti che hanno qui uno dei loro massimi obiettivi stagionali.

Mark Cavendish era il favorito…
Mark Cavendish era il favorito fino a prima della Tirreno-Adriatico, dove ha faticato e aperto la porta al dubbio, la sua Etixx dorme comunque sonni tranquilli con due mezze punte perfette per ogni attacco come Zdeněk Štybar e soprattutto il campione del mondo Michał Kwiatkowski. Situazione simile a quella della Lotto, che dietro allo sprinter André Greipel può schierare un attaccante in gran forma come Tony Gallopin e il veloce Jens Debusschere. Sembra partire un po’ più indietro invece un altro velocista puro come Nacer Bouhanni.

Tra i corridori veloci in grado di tenere anche in corse più dure i favoriti d’obbligo sono Peter Sagan e John Degenkolb, con loro si segnalano in gran forma Alexander Kristoff e Ben Swift (1° e 3° del 2014), l’australiano “Bling” Matthews e l’emergente spagnolo Juan José Lobato, l’unico tra i favoriti ad aver disertato Tirreno-Adriatico e Parigi-Nizza.

C’è poi curiosità sul norvegese Edvald Boasson Hagen, che alla Tirreno è parso in ottima condizione e domenica dividerà i gradi di capitano con il vincitore del 2013 Gerald Ciolek
Detto dei potenziali attaccanti che partiranno come seconde punte, la squadra-faro per chi vorrà evitare un finale affollato sarà la BMC: e se l’attacco di Philippe Gilbert (sulla Cipressa o sul Poggio) possiamo darlo quasi per certo vista la storia del corridore, l’attenzione sarà da porre più che mai su Greg Van Avermaet, protagonista di un avvio di primavera entusiasmante.

L’altro nome da cerchiare per gli attacchi è quello di Alejandro Valverde, che torna alla Sanremo dopo 9 anni ma che ha classe a sufficienza per sopperire alla prolungata assenza. 
L’ultima Classicissima dello spagnolo fu anche l’ultima delle 50 vittorie italiane, e bisogna risalire al 1953-1970 per trovare un digiuno così lungo. Per provare ad interromperlo ci saranno un Vincenzo Nibali sicuro all’attacco ma in condizioni non ottimali, i velocisti Sonny Colbrelli, Elia Viviani, Giacomo Nizzolo e Andrea Guardini, e soprattutto un’ottima Lampre, che all’invidiabile “treno veloce” composto da Davide Cimolai e Niccolò Bonifazio affianca il “vecchio” Pippo Pozzato, proprio quell’ultimo vincitore italiano, che dalla Tirreno-Adriatico sembra uscito con una speranza rinnovata.

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