Cimolai, l’Italia per stupire a Sanremo
Prima il Laigueglia; poi il friulano, 25 anni, ha battuto Matthews, Bouhanni e Kristoff alla Parigi-Nizza. «Fino a un mese fa non ero nessuno, ora me la gioco»
di Ciro Scognamiglio, La Gazzetta dell Sport
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Fino a un mese fa non era nessuno. E non è un insulto. Se lo dice da solo. «Sì, è così — Davide Cimolai riflette a voce alta —. Ma negli ultimi trenta giorni è cambiato parecchio e ora non mi resta molto da fare, se non restare tranquillo e crederci. Perché la Milano-Sanremo non si inventa. La vince un corridore che è andato forte o alla Parigi-Nizza, o alla Tirreno-Adriatico…».
PROSPETTIVE
Cimolai rientra alla perfezione in questa categoria. Per preparare la Classicissima ha scelto la Francia e lì, dopo aver sbancato il Laigueglia a febbraio, sul traguardo della quinta tappa ha sverniciato Coquard, Matthews, Bouhanni, Kristoff. Questo di certo non fa del 25enne friulano della Lampre-Merida un favorito del Mondiale di primavera, ma basta per ritagliarsi un ruolo da outsider. Oltre a incuriosire l’Italia ciclistica: con Colbrelli reduce dalla febbre, Modolo out, Viviani infortunato, Pozzato da verificare, quella di Cimolai è perlomeno una suggestione.
STORIA
Cimolai è quello che qualche anno fa, rifiutando il posto fisso alle Fiamme Azzurre dopo gli ottimi risultati in pista, ha fatto saltare mamma e papà dalla sedia. «Un impiego così non si rifiuta a cuor leggero in effetti. Ma io sono determinato, testardo. Avevo deciso che sarei diventato un ciclista professionista». La «colpa» è di Odorico, il nonno materno. A trovare il nipotino ci andava in bici: solo dieci chilometri, ma abbastanza per farlo apparire un eroe agli occhi del piccolo Davide, che ha così deviato dalle passioni calciofile della famiglia. Una famiglia umile e concreta. «Papà Lindo fa l’operaio, il verniciatore del legno. Mamma Rossana la maestra d’asilo. Io mi sono diplomato geometra e sono cresciuto (assieme al fratello Edoardo) con il valore di restare sempre con i piedi per terra, e di guadagnarsi tutto con fatica e impegno».
TATUAGGI
Il legame con la famiglia è anche nelle iniziali dei genitori e del fratello che si è tatuato sulla pelle. Di tatuaggi ne ha altri due: uno è il nome Greta, la sua ragazza, conosciuta un paio di anni fa dal parrucchiere. «Lavora a Pordenone in una società di brokeraggio. Mi ha calmato, nel senso che prima di incontrarmi con lei ero un discotecaro convinto, naturalmente a ottobre e novembre. Ora mi sono tranquillizzato… ma mi è rimasta la passione per la musica. Techno, house, elettronica». Il terzo tatuaggio è composto da tre stelle. Tre come i sogni sportivi di Davide. «La Milano-Sanremo, il campionato del Mondo, una tappa al Tour». Diviso tra la residenza croata di Novigrad, Vigonovo di Fontanafredda e Sacile, il friulano si fa seguire nella preparazione da Claudio Cucinotta ed è convinto che con quella benedetta vittoria al Laigueglia abbia svoltato. «Nel ciclismo non ti inventi nulla. Io quest’inverno ho lavorato molto bene, mi aveva destabilizzato solo un po’ la bronchite presa dopo il Down Under, ma ho recuperato al meglio». Ma nella Lampre di Rui Costa e Pozzato, che schiera anche il giovanissimo (e talentuoso) Bonifazio, che ruolo potrà avere Cimolai? «Rui Costa e Pippo sono due jolly che possono inventare. Se poi passo bene il Poggio e si arriva in una situazione di corsa che mi è favorevole, cioè una volata... Finora nei tre sprint che ho puntato quest’anno, ho fatto due primi e un secondo. La Sanremo è un’altra cosa. Ma se arrivassi a giocarmela, allora non firmerei per un piazzamento».
E BONIFAZIO CUCINA I GAMBERI
Niccolò Bonifazio, 21 anni, compagno di Cimolai, è di San Lorenzo al Mare, ai piedi della Cipressa. La Sanremo gli passa da casa
TINKOFF-SAXO
Bennati ha recuperato
Ci sarà anche Tosatto
«I grandi favoriti siamo noi». Peter Sagan non ha dubbi all’antivigilia della grande sfida. A dare ulteriore morale al talento slovacco la presenza di Daniele Bennati, che ha recuperato dopo l’infortunio al tallone che l’aveva costretto al ritiro alla Tirreno-Adriatico. Quando ieri i due si sono incontrati nella sede italiana della Citroen, dove è stata presentata la squadra (Sagan, Bennati, Bodnar, Boaro, Breschel, Kreuziger, Juul e Tosatto), un caloroso abbraccio ha sigillato quello che potrebbe essere un autentico patto.
CASO LICENZA
Astana: la commissione UCI deciderà il 2 aprile
E’ attesa per giovedì 2 aprile la decisione della Commissione Licenze sul caso Astana: l’Uci, la federazione internazionale, ha chiesto la revoca della licenza World Tour per la squadra di Vincenzo Nibali e Fabio Aru dopo l’audit stilato dall’Istituto Superiore dello sport di Losanna. Il team kazako ha presentato il dossier difensivo (aveva tempo fino a ieri) e adesso la palla balza all’organo che si riunirà, salvo sorprese, giovedì 2 aprile a Ginevra (Svizzera). La decisione è appellabile al TAS, il Tribunale d’Arbitrato Sportivo.
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