SFIDA MONDIALE ALLA SANREMO: MEGLIO POGACAR O VAN DER POEL?
Il 22 marzo sul Poggio il duello più bello tra gli ultimi due iridati.
Mathieu ha dominato nel cross, Tadej pronto a stupire subito
Tadej all’UAE Tour, poi Strade Bianche e la Classicissima
Con VdP il duello si rinnoverà al Fiandre
"Se adesso fossi un bambino, il mio idolo sarebbe proprio Mathieu.
La Sanremo l’ho già sfiorata diverse volte, piano piano ci sto arrivando."
- Tadej Pogacar
"Non ho parole per descrivere quanto sia forte Tadej, siamo nella sua èra"
- Mathieu van der Poel
4 Feb 2025 - La Gazzetta dello Sport
di Ciro Scognamiglio @CIROGAZZETTA 2
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Sembrano, o forse sono, uomini in missione. Tutti e due. Impegnati con la forza e la bellezza di ogni loro pedalata a dominare, a divertirsi e divertire, ma forse più di tutto a dimostrare che i concetti di perfezione e imbattibilità non sono poi così astratti, visto che ad ogni occasione ci arrivano sempre più vicino. Loro sono Mathieu van der Poel e Tadej Pogacar: il top che quest’ epoca della bici sappia offrire, specie adesso che il due volte olimpionico Remco Evenepoel è fermo ai box per un infortunio.
L’olandese ha appena chiuso l’ennesima stagione nel cross da fenomeno, con 8 successi su 8 compreso il 7° titolo iridato di specialità (record di Eric De Vlaeminck uguagliato). E tra poco più di un mese su strada ritroverà lo sloveno, atteso al debutto dal 17 febbraio all’UAE Tour dopo un 2024 da campione di – quasi – tutto, con la tripletta Giro-Tour-Mondiale a risplendere.
Tutta la primavera ciclistica è destinata a vivere, soprattutto, su due confronti diretti che si annunciano epocali e traboccanti di bellezza. Anzitutto la Milano-Sanremo di sabato 22 marzo, mai vinta da Pogacar e conquistata da van der Poel nel 2023. E poi il Giro delle Fiandre di domenica 6 aprile, ideale “bella” dopo gli scontri già storici del 2022 – 1° Mathieu, 4° Tadej in una volata convulsa – e del 2023, quando invece Pogi si tolse di ruota Vdp sul Vecchio Kwaremont e trionfò in solitaria a Oudenaarde.
Confronti
Le loro origini non potrebbero essere più diverse. Tadej Pogacar non ha “geni” ciclistici e arriva da un paese, la Slovenia, che ha aspettato fino al 2014 per vincere la prima tappa di sempre al Giro d’Italia (con il velocista Mezgec). Mentre Mathieu Van der Poel è il figlio di Adrie – Fiandre, Liegi, un mondiale di cross negli Anni 80 – e il nipote del mitico francese Raymond Poulidor, come dire un predestinato. Insomma, gli antipodi. VDP non è competitivo sulle salite dei grandi giri che mettono le ali a Pogi, dal canto suo non presente tra ciclocross, gravel e mountain bike, tutte le altre dimensioni dell’olandese capace come nessuno di non scendere di livello quando cambia bici. Altre differenze importanti, sostanziali. Ma a ben pensarci non mancano neppure le similitudini, a cominciare dall’attitudine a far saltare in aria le gare quando i traguardi sono solo un’idea lontana e nessun altro si azzarderebbe solo a pensare di potercela fare. Pogacar e Van der Poel sono i più ricchi, i più desiderati dagli sponsor, i più amati dal pubblico, i due in attività che hanno vinto più Monumenti (7 Tadej, 6 Mathieu) con il bonus di un Mondiale su strada a testa. Curiosamente, a tal proposito, si sono scambiati i posti sul podio: a Glasgow 2023, 1° Van der Poel e 3° Pogacar, a Zurigo 2024, 1° Pogacar e 3° Van der Poel.
Opzioni
Una volta Pogacar ha detto: «Se oggi fossi un bimbo, il mio idolo sarebbe proprio van der Poel. Lo considero un amico, oltre che un rivale, i nostri duelli sono grandiosi».
E Mathieu, di rimando: «Non trovo le parole per descrivere quanto Tadej sia forte. Non so quanto durerà questa era Pogacar, ma credo che siamo solo all’inizio. È giusto che il migliore di tutti noi porti la maglia iridata».
Parlano la stessa lingua, quella dei fuoriclasse. E già da tempo si gioca a immaginare come saranno le prossime sfide, con l’asticella piazzata sempre più in alto: Tadej Pogacar può vincere la Milano-Sanremo in maglia iridata come non accade dal 1983 (ci riuscì Giuseppe Saronni) e poi gli mancherebbe solo la Parigi-Roubaix - finora mai disputata, nel 2025 non ci proverà - per vincere tutti i Monumenti.
Mentre van der Poel ha forse più in testa il quarto Giro delle Fiandre, un qualcosa di mai riuscito a nessuno. La Classicissima si potrebbe giocare anche sulle tattiche: Pogi cercherà di sfiancare ogni rivale imprimendo con la squadra un ritmo tremendo sulla Cipressa, come ha fatto già capire il compagno Wellens; VDP ha in squadra l’ultimo vincitore in via Roma, il velocista Jasper Philipsen. Il Fiandre ha più l’aria di un duello selvaggio, quasi primordiale, uno contro uno, dove tra Muri, pavé e un pubblico da stadio ogni stilla di energia avrà il suo peso. Cambiano scenario e contesti ma non la sostanza: Pogacar contro van der Poel, adesso non ci può essere uno spettacolo più grande.
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Salita e discesa, attacchi da brividi
Sanremo 2023: 1° Van der Poel e 4° Pogacar.
Nel 2024: “Pogi” attacca in salita e discesa, e VDP lo controlla per poi lanciare Philipsen alla vittoria
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