Segreti e bugie. La Corea del Nord ai Mondiali del ‘66
di ALEC CORDOLCINI (ha collaborato Christian Giordano ) Sport e politica, un binomio indissolubile, ieri come oggi; un connubio presente in dosi rilevanti anche nella storia dei Mondiali, da Italia 34 a Francia 38 (l’unico torneo a squadre dispari perché in una fredda mattina di marzo l’Austria sparì, inglobata dall’Anschluss nazista), da Germania 74 (la sfida tra le due nazionali tedesche) ad Argentina 78 fino all’attuale caso-Iran, ma di esempi ce ne sarebbero tanti altri. Un legame che a volte presenta tratti persino grotteschi, come accadde in Inghilterra nel 1966. Tra gli stati qualificati alla fase finale c’era infatti la Corea del Nord, che aveva beneficiato del contemporaneo ritiro di sedici nazionali africane e asiatiche (in segno di protesta contro la decisione della Fifa di creare un unico gruppo afro-asiatico-oceanico per la qualificazione ai mondiali) e si era guadagnata l’accesso battendo l’Australia (6-1 e 3-1) in un doppio incontro disputato sul neutro di