Nibali, giallo tricolore
Piangeva sotto il tendone a ridosso del podio, fresco di quel
tricolore che tanto ha fatto discutere e poco è piaciuto. Piange adesso
che di giallo è vestito, e ha fatto commuovere – e sobbalzare dal divano
– l’Italia intera.
L’aspettava da un anno, quella benedetta vittoria, secondo nome della figlioletta Emma: dalle Tre Cimne di Lavaredo al Giro 2013. E’ arrivata al campionato italiano, e adesso c’ha preso gusto, Vincenzo Nibali. Lo Squalo, dipinto anche sulla sua bici nera da Tour, ne ha azzannata un’altra una settimana dopo. Alla seconda tappa della Grande Boucle, una sorta di Liegi in terra inglese, ha vinto alla maniera dei grandi.
Al “Melinda” aveva attaccato a 2 km dalla fine. A Sheffield, a 1,8, dopo un perfetto gioco di squadra con Jakob Fuglsang, che gli ha spianato la strada con due attacchi. E del resto, nella “città dell’acciaio”, non poteva che vincere lui, un ragazzo dalla determinazione feroce e dalla classe immensa. Con un cuore grande così.
L’ultimo italiano in giallo era stato Rinaldo Nocentini nel 2009; l’ultimo col tricolore addirittura Francesco Moser, campione d’Italia a Pescara e poi primo nel cronoprologo e leader al Tour per una settimana nel ’75. Preistoria. Come la mezza bufala della presunta email di richiamo del team manager Vinokourov, in aprile, per scarso rendimento a Nibali e a tutta l’Astana. Roba da ridere, se adesso non ci fosse da piangere.
L’aspettava da un anno, quella benedetta vittoria, secondo nome della figlioletta Emma: dalle Tre Cimne di Lavaredo al Giro 2013. E’ arrivata al campionato italiano, e adesso c’ha preso gusto, Vincenzo Nibali. Lo Squalo, dipinto anche sulla sua bici nera da Tour, ne ha azzannata un’altra una settimana dopo. Alla seconda tappa della Grande Boucle, una sorta di Liegi in terra inglese, ha vinto alla maniera dei grandi.
Al “Melinda” aveva attaccato a 2 km dalla fine. A Sheffield, a 1,8, dopo un perfetto gioco di squadra con Jakob Fuglsang, che gli ha spianato la strada con due attacchi. E del resto, nella “città dell’acciaio”, non poteva che vincere lui, un ragazzo dalla determinazione feroce e dalla classe immensa. Con un cuore grande così.
L’ultimo italiano in giallo era stato Rinaldo Nocentini nel 2009; l’ultimo col tricolore addirittura Francesco Moser, campione d’Italia a Pescara e poi primo nel cronoprologo e leader al Tour per una settimana nel ’75. Preistoria. Come la mezza bufala della presunta email di richiamo del team manager Vinokourov, in aprile, per scarso rendimento a Nibali e a tutta l’Astana. Roba da ridere, se adesso non ci fosse da piangere.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
Nibali, tri-colour yellow
He was crying in the tent behind the podium, fresh from that tri-colours jersey who did so much to discuss, and it's still so unloved. He cries now that is dressed in yellow-jersey, and he did move - and jump off the couch - the whole country of Italy.
The
waiting for a year, that blessed victory - also the middle name of his
daughter Emma: the Three Heights of Lavaredo win in the Giro 2013. It
happened in the aftermath of the Italian road Championship a week ago,
and now he has taken the taste, Vincenzo Nibali. "The Shark", also
painted on his black bike for the Tour, he has savaged another a week
later. At the second stage of the Grande Boucle, a sort of
Liege-bastogne-Liege on English soil, he won in the style of the greats
of the sport.
At
the "Melinda" trophy, he had attacked 2 km from the end. In Sheffield,
at 1.8, after a perfect team game with Jakob Fuglsang, who paved the way
with two attacks in the stretch. And besides, in the "Steel City",
nobody could win but him, a boy with a big heart, fierce determination,
and world-class skills.
The
last Italian in yellow jersey had been Rinaldo Nocentini in 2009 Tour;
the last one with the tri-colours jersey was Francesco Moser, Italian
road Champion in Pescara in 1975 and then the time trial Tour prologue
and first leader of the General Classement for a week. Prehistory.
Like
the days, last April, of the alleged hoax email sent by the Astana team
manager Vinokourov, for poor performance, to Nibali and the team.
Something to laugh about, now, if it were not crying (of joy).
CHRISTIAN GIORDANO, SKY SPORT 24
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