Ri-hello Kittel

A Buckingham Palace, come sabato nella "prima" a Harrogate o un mese fa al Giro, doppietta nelle tappe irlandesi tra Belfast e Dublino.

Caduto sulle strade di casa l'idolo locale Mark Cavendish, fermo sei settimane per la lussazione alla spalla con interessamento dei legamenti, solo Peter Sagan poteva tenergli la ruota. E quello è riuscito a fare, lo slovacco. Senza però aver la forza di "uscire" per provare a vincere.

Kittel è, oggi, il gigante dello sprint mondiale: alla lettera, un armadio a sei ante, 1.89 per 86 kg di strapotere fisico e tecnico. Professionista dal 2011, in neanche tre stagioni Marcel ha vinto sei volate al Tour, una alla Vuelta e due al Giro.

Nello spettacolo di folla che si è riversato sulle strade nelle tre tappe inglesi, il suo dominante inizio di Grande Boucle ha forse sancito il passaggio di consegne: l'erede di Cannonball è questo 26enne tedescone dal sorriso che conquista, in tutti i sensi.

In classifica generale, invece, il sorriso ha preso il posto delle lacrime sul volto della maglia gialla Nibali. La sua Astana ha corso da grande squadra, controllando la gara dalla testa e proteggendo il suo leader ma senza spremersi troppo. Dopo il gran numero nella pseudoliegi di Sheffield, il suo vero Tour comincerà mercoledì, nella foresta di Arenberg che sa tanto di Roubaix.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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