Pogacar è già carico
Show sul Paterberg - Tadej Pogacar, 26 anni, nell’attacco al Fiandre 2023
sul pavé del Paterberg, il 19° Muro: ha appena staccato van der Poel - AFP
È un’altra gara, più dura: tra noi può esserci meno differenza
Domenica sui Muri che supersfida tra gli ultimi re
Il campione del mondo vuole la rivincita di Sanremo
Al Fiandre per il bis: «Forse van der Poel sarà più stanco...»
"Le critiche a Van Aert? I social sono la rovina della società
Salta sempre fuori il negativo e non ne vale la pena: io li evito"
- Tadej Pogacar
4 Apr 2025 - La Gazzetta dello Sport
Di Ciro Scognamiglio @CIROGAZZETTA
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Non aspettatevi stravizi da parte di Tadej Pogacar se c’è una vittoria da festeggiare: «Champagne o birra belga? Non sono un fan dello champagne e non mi piace bere birra. Molto meglio una serata tranquilla a casa...». Solo posti in piedi, ieri pomeriggio al Parkhotel di Waregem, per l’appuntamento dato ai cronisti dal campione del mondo in vista del Giro delle Fiandre di domenica. Lo sloveno ci torna dopo due anni e un successo epocale, visto che riuscì a staccare Mathieu van der Poel “a casa sua”, cioè tra Muri e pavé con una azione magistrale sul Vecchio Kwaremont. Ma allo stesso tempo ci arriva due settimane dopo la sconfitta della Sanremo ad opera dello stesso van der Poel, e lui terzo in via Roma alle spalle anche di Ganna: «Mathieu non mi ha fatto niente di male, dunque non c’è un sentimento di rivalsa da parte mia. Certo, sono qui per vincere e, rispetto alla Sanremo, questa è un’altra corsa, più dura e forse lui sarà un po’ più stanco. Lo sarò anch’io, però la differenza tra noi potrebbe essere minore e io riuscire a emergere. Vista la forma in cui è, non sarà per niente facile superarlo. Io e la mia squadra siamo pronti a tutto, a ogni scenario. Cercherò in ogni caso di non arrivare in volata contro di lui».
Aspettative
L’attesa è enorme, maggiore del consueto. Ed è semplice capire perché. Senza arrivare fino a Mads Pedersen, a Wout Van Aert, a Filippo Ganna, tutti outsider con giustificate ambizioni, il duello Tadej Pogacar contro Mathieu van der Poel brilla di luce propria: sono gli ultimi vincitori della Ronde e gli ultimi due iridati, sommano 14 Monumenti, 7 a testa (nessuno come loro in attività). L’olandese è arrivato a dire che venerdì scorso, ad Harelbeke, Pogi gli è mancato: «Mi piace lo stile di Mathieu – la replica, con il sorriso -. Ma tra una sfida e una serata a casa con Urska, so cosa scegliere». Non è un mistero, comunque, che questa sia una delle gare preferite del campione del mondo: «L’atmosfera è fantastica, con tutti quei tifosi scatenati. Anche il percorso è affascinante, perché qui si può correre tutto il giorno. Il rumore che senti sul Kwaremont ti dà ulteriore adrenalina e motivazione. Si può pedalare più forte. Rispetto a quando ho vinto due anni, non credo di essere un corridore diverso. Sono cambiate molte cose nella mia vita e ora sono più completo ed esperto, ma non è niente di speciale». Definita la Uae-XRG al suo fianco: ci saranno Florian Vermeersch, Jhonatan Narvaez, Tim Wellens, Nils Politt, Antonio Morgado, Mikkel Bjerg. In ammiraglia, da segnalare (anche) l’esperienza di Fabio Baldato, 2° nella Ronde 1995 e 1996. Al Fiandre poi è legata una delle rarissime volte in cui il numero uno al mondo ha perso le staffe in corsa: 2022, al debutto, altro duello stellare con Mathieu van der Poel. Solo che nel finale erano riusciti a rientrare pure Madouas e Van Baarle: volata a 4 anomala firmata VdP e Pogi quarto, arrabbiato con Van Baarle perché riteneva di essere stato chiuso in volata.
Opinione
Non si poteva non chiedere a Pogacar qualcosa sull’Attraverso le Fiandre di mercoledì, e la clamorosa sconfitta di Wout Van Aert: «Non l’ho vista, ma ho guardato i risultati e ho sentito parlare del finale. Non posso dire molto al riguardo, ma Wout sembra molto in forma. Me lo aspetto forte pure domenica. Le critiche che riceve? Mi dispiace dirlo, ma i social media sono la rovina della nostra società. Il negativo salta sempre fuori. Possono rovinarti la giornata e non ne vale la pena. Io cerco di evitare i social media e lo stesso vale per le notizie di cronaca. Niente contro i giornalisti, ma è meglio non preoccuparsene».
Prove
Intanto, Tadej non si è fatto mancare un’altra ricognizione della Parigi-Roubaix del 13 aprile, a cui si dedicherà in via esclusiva a partire da lunedì: «Non vedo l’ora che arrivi, e non penso che sia più pericolosa di altre. Guardate le Strade Bianche (dove è caduto, la cosa non gli ha impedito di vincere; ndr). Si corrono sempre dei rischi. Ho deciso io stesso che volevo partecipare alla Roubaix. Desidero fare ciò che mi interessa e non voglio perdere la motivazione. Non mi preoccupo di ciò che dirà la gente di me tra qualche anno». Qui e ora, adesso: in estrema sintesi, questo è Tadej Pogacar.
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Domenica 109° Giro delle Fiandre
È nato il 1913 ed è l’unica classica che si è disputata negli anni della seconda guerra mondiale Domenica il via da Bruges alle 10 e arrivo a Oudenaarde dopo 269 km: 25 squadre e 175 corridori. Ci sono 19 Muri nei 140 km finali: l’ultimo è il Paterberg a 13 km dall’arrivo. Nel 2023 vittoria di Pogacar, nel 2024 tris di Van der Poel
È l’ultima delle 11 vittorie italiane dopo Magni (3), Zandegù, Argentin, Bugno, Bartoli, Bortolami, Tafi e Ballan
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