Qua la mano, Johnny Mads Pedersen, 29 anni, iridato 2019, attacca sul Kemmel e fa il vuoto. 
Sopra, il danese (a destra) con il compagno Jonathan Milan, terzo

Pedersen formato-Fiandre. Milan scopre il podio: 3°

Gand-Wevelgem targata Lidl-Trek: il danese domina, per il friulano c’è il primo piazzamento in una classica. Domenica “Ronde”

31 Mar 2025 - La Gazzetta dello Sport
Di Ciro Scognamiglio @CIROGAZZETTA
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Tre Gand-Wevelgem (2020, 2024, 2025) valgono a Mads Pedersen l’ingresso in un club nobilissimo il cui primo “socio” — a conti fatti, il meno famoso di tutti — è stato Robert Van Eenaeme, che riuscì a vincerle tra il 1936 e il 1945. Poi è toccato a Rik Van Looy e Eddy Merckx, Mario Cipollini e Tom Boonen, Peter Sagan. E ora a lui, questo tostissimo danese, che a 22 anni arrivò secondo al Fiandre, che la stagione successiva vinse il Mondiale di Harrogate sorprendendo l’azzurro Matteo Trentin, e che è stato capace di vincere tappe a Giro, Tour e Vuelta ma non ancora una Monumento nonostante 9 piazzamenti nei primi 10: può farcela, però, anche se è capitato nell’èra di van der Poel e Pogacar... 

Numero 

Pedersen — per il successo n° 50 della carriera - ieri si è inventato un numero alla maniera dei due di cui sopra, una fuga solitaria di 56 km: al terzo e ultimo passaggio sul Kemmelberg, il punto-simbolo della corsa, aveva due minuti su tutti... E ha coronato una giornata da sogno per la Lidl-Trek di Luca Guercilena che ha piazzato pure Jonathan Milan al terzo posto (a 49”), il primo podio del friulano in una classica che per storia e prestigio viene subito dopo i Monumenti. «Pazzesco — le parole di Mads, 29 anni, quest’anno atteso dal Giro d’Italia —. Non pensavo sarei mai stato in grado di fare una cosa di questo genere, e non so bene cosa mi sia passato per la testa quando ho attaccato. Ho avuto la fortuna di essere da solo con il vento a favore negli ultimi 20 chilometri, e sapevo di avere delle ottime gambe. L’azione sarebbe potuta finire anche in un disastro ma è andata bene, dunque si può dire che la decisione sia stata giusta...». E Jonathan Milan — ora atteso mercoledì dall’Attraverso le Fiandre e dalla Roubaix del 13 aprile — parla di «una giornata storica per la squadra, e sono felice che Mads abbia vinto. Io ho provato a fare del mio meglio in volata, anche se sono partito un po’ troppo presto, ma tutto sommato sono contento del podio (in volata lo ha preceduto il belga Tim Merlier; ndr). È un bel risultato». In cronaca, da segnalare la caduta di Olav Kooij: il velocista olandese della Visma si è fratturato una clavicola.

Piani 

L’impresa di Pedersen, che l’anno scorso vinse sfiancando Mathieu van der Poel nella volata a due, assume ancora più rilievo se si pensa che venerdì non si era certo risparmiato nell’E3 di Harelbeke: secondo, davanti a Filippo Ganna e staccato soltanto proprio da van der Poel. Il fuoriclasse neerlandese ha vinto cinque delle ultime sei gare che ha disputato tra Muri e pavé, l’eccezione è proprio la Gand 2024... Questo basta per ribadire il valore del danese e per considerarlo il “terzo uomo” in vista dell’attesissimo Giro delle Fiandre n° 109 di domenica: Mathieu van der Poel e Tadej Pogacar - che in settimana non correranno - si divideranno la prima fila dei pronostici, Filippo Ganna sarà da seguire con curiosità (ma il focus per l’azzurro resta la Parigi-Roubaix), però con un Wout Van Aert finora lontano dai suoi livelli migliori ecco che la candidatura di Pedersen si rafforza e non poco. «Non credo di essere mai stato meglio di così — ha detto —, il Fiandre però sarà una corsa diversa. Pogacar e van der Poel sono su un altro livello, si è visto venerdì ad Harelbeke con Mathieu che mi ha tolto di ruota sul Kwaremont. Questo risultato mi dà fiducia per domenica e come squadra crediamo di poter vincere, ma non sarà per nulla facile». Certo che no: ma neppure impossibile, con un Pedersen così.

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Dopo la Sanremo Women, ecco la Gand-Wevelgem: Lorena Wiebes (a destra, con la Balsamo), 26 anni, si conferma la donna più veloce al mondo, e così sono 100 successi da pro’. Alle spalle della neerlandese della SD Worx, che è campionessa europea, Elisa Balsamo; 5a Chiara Consonni

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Catalogna: impresa dello sloveno sul circuito del Montjuic a Barcellona

Roglic spodesta Ayuso, aspettando il Giro

L'attendista Primoz Roglic? Ma quando mai? Ieri lo sloveno, per vincere la Volta Catalunya (seconda volta, dopo il 2023), non si è limitato ad aspettare il finale. Sul circuito del Montjuic, a Barcellona, ha inventato un’azione a 20 chilometri dalla fine che gli ha dato il colpo doppio, tappa e classifica, e ha fatto “saltare” Juan Ayuso, partito da leader al mattino con 1” di vantaggio sul rivale e che poi in classifica ha chiuso 2° a 28”. «Non avevo altra scelta, dovevo provarci — le parole di Rogla, arrivato a 91 successi —. Mi alleno proprio per questo genere di momenti. I giovani come Ayuso ci obbligano ad alzare il c... per continuare a essere competitivi». 

Già, perché il confronto Roglic-Ayuso è anche generazionale — 35 anni contro 22 — ed è destinato a caratterizzare il Giro d’Italia, che scatterà venerdì 9 maggio da Durazzo (Albania). Nessuno dei due ha in calendario altre gare, questa era la vera anteprima e ha segnato un punto a favore di Roglic, mentre Ayuso non è riuscito a confermare il successo alla Tirreno-Adriatico. I due hanno cercato di superarsi in ogni modo lungo i 7 giorni di gara, lottando anche per i secondi dei traguardi intermedi. «Io non ho avuto le gambe migliori — ha detto lo spagnolo, che è nato proprio a Barcellona — ma Primoz è stato il più forte, il suo attacco me lo aspettavo. Tanto di cappello a lui».

Se le premesse sono queste, al Giro ci sarà da divertirsi.

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