Addio al divo, perse la voce per un tumore Star in «Top Gun», fu il volto di Jim Morrison
Con Tom Cruise Val Kilmer nei panni di Iceman (a sinistra)
e Cruise in una scena di «Top Gun» (1986)
VAL KILMER 1959-2025
L’attore USA è morto per le complicanze di una polmonite.
Cher e Daryl Hannah tra i suoi amori
3 Apr 2025 - Corriere della Sera
Di Chiara Maffioletti
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In una scena del suo ultimo film, Top Gun: Maverick, del 2022, Val Kilmer era tornato a interpretare il personaggio che, nel 1986, l’aveva consacrato come grande attore di Hollywood. Di nuovo a fianco dell’amico Tom Cruise, di nuovo nei panni di Iceman, era apparso provato dalla malattia che lo affliggeva da anni, un cancro alla gola a lungo negato (la prima diagnosi era del 2015 ma l’attore, pubblicamente, aveva detto: «Non ho nessun tumore») e infine mostrato, con coraggio e dignità. Anche nel film portava un foulard di seta al collo e faticava a parlare per la tracheotomia a cui era stato sottoposto, tanto da doversi aiutare scrivendo al computer ciò che avrebbe voluto dire, con la voce ormai roca. In quella scena struggente, Kilmer scrive: «È tempo di andare oltre».
Questa immagine, potentissima e premonitrice, come spesso accade con il cinema, è l’ultima che l’attore, morto a 65 anni per le complicazioni di una polmonite, ha voluto consegnare al suo pubblico. Era nato l’ultimo giorno del 1959 a Los Angeles, in una famiglia di origini irlandesi, inglesi e cherokee. Che la recitazione fosse una passione intima e profonda, Kilmer lo aveva capito presto, scegliendo di frequentare la Juilliard School a New York, una delle scuole di recitazione più prestigiose al mondo: era stato il più giovane allievo mai ammesso. Dopo gli inizi a teatro, erano arrivati i primi ruoli per il cinema, anche se è stato il 1986 l’anno che ha cambiato tutto, con Top Gun.
Attore carismatico, sereno nel calarsi in personaggi complessi, controversi e spesso disturbanti, pur avendo chiare le conseguenze. Aveva detto: «Credo che la mia reputazione dipenda dai ruoli difficili che ho recitato. Gli attori vengono identificati con i personaggi che interpretano».
Era riuscito a dire no a Francis Ford Coppola che lo voleva ne I ragazzi della 56ª strada quando aveva 24 anni. Nemmeno dieci anni più tardi, nel 1991, era riuscito a conquistare la critica con il suo Jim Morrison in The Doors. Talento eclettico, la sua filmografia è sterminata.
Tra i suoi ruoli più famosi ci sono quelli in Tombstone (1993), dove interpretava Doc Holliday e Heat (1995), accanto a Al Pacino e Robert De Niro. Kilmer è stato anche un supereroe, Batman, in Batman Forever, del 1995. Considerato tra i più bravi attori della sua generazione, non ha mai ottenuto un Oscar. Un fatto, questo, considerato da molti uno scandalo.
Bravo e molto bello, negli anni Ottanta aveva avuto una vita sentimentale intensa. Era stato al fianco di Cindy Crawford e Daryl Hannah, che rimase per lui l’amore più difficile: «Dio sa quanto ho sofferto per amore, ma Daryl è stata la più dolorosa di tutte». E poi venne Cher, che anche in tempi recenti, ha ricordato: «Non ho mai incontrato nessuno come lui. Era unico, uno spirito libero». Qualche tempo dopo aveva conosciuto l’attrice Joanne Whalley, con cui era stato sposato dal 1988 al 1996 e aveva avuto due figli: Mercedes, che ha comunicato al mondo la notizia della morte del padre, e Jack.
La voce di quest’ultimo è anche quella del documentario presentato a Cannes nel 2021 dal titolo Val. Diretto da Leo Scott e Ting Poo, racconta la vita e la carriera di Kilmer. Proprio quando l’attore aveva perso la sua voce, lui aveva deciso di farla sentire.
Nel 2020 aveva pubblicato un’autobiografia, I’m Your Huckleberry e in una delle ultime interviste, aveva spiegato: «Devo scegliere tra mangiare e respirare». Uno zoom netto sul suo dramma. Eppure, senza traccia di autocommiserazione. Scott, autore del documentario sull’attore, aveva detto: «È sempre positivo: è sempre stato una persona spirituale, uno super esilarante. E un creativo».
Persa o quasi la parola, si era concentrato sulla pittura. Sul suo profilo Instagram aveva pubblicato il suo ultimo dipinto il 22 marzo. Le sfumature della sua arte astratta andavano dal grigio all’azzurro, attorno a una fiamma rossa. E la didascalia dice: «Ha quel bagliore a tarda notte. Come quando il fuoco di un campeggio si sta spegnendo, ma tu sei ancora lì, del tutto sveglio».
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