VAN AERT così no


A sinistra, tutta la delusione di Wout Van Aert, 30 anni, beffato a Waregem: l’ultimo successo il 27 settembre 2024 alla Vuelta. A destra esulta l’americano Neilson Powless, 28 anni, mentre Benoot (alle spalle di Van Aert, 2°) si mette la mano sul casco per la disperazione

In tre contro uno, ma Wout è beffato: «Io troppo egoista»

Nell’Attraverso le Fiandre, la Visma domina ma il belga ha i crampi sul più bello ed è 2°, ride Powless. Domenica il Fiandre: Bettiol out

3 Apr 2025 - La Gazzetta dello Sport
Di Ciro Scognamiglio @CIROGAZZETTA BETTINI

L'espressione di Wout Van Aert dice tutto. Ha gli occhi fissi, il volto tirato, e solo lui sa che cosa gli ribolle dentro: «Abbiamo sbagliato. Se su quattro che si giocano il successo tre sono della stessa squadra e non vince nessuno dei tre, è chiaro che è così. E la responsabilità dell’errore è solo mia». 

Sarà difficile dimenticare – non solo per lui - quello che è successo nella 79a edizione dell’Attraverso le Fiandre, ultimo “antipasto” del Giro delle Fiandre di domenica. Sembrava una masterclass della Visma-Lease a Bike, grazie all’attacco collettivo dei calabroni a 73 km dalla fine, con anche il nostro Edoardo Affini in evidenza. Davanti restano Wout Van Aert, Benoot e Jorgenson, e il solo Neilson Powless, che in volata sembra spacciato. Invece viene fuori una beffa atroce che ha ricordato il successo di Ian Stannard in maglia Ineos contro 3 Quick Step all’Het Hieuwsblad 2015: solo che almeno gli altri avevano tentato di staccarlo, stavolta no...

Rimpianto 

«Ho deciso io che avremmo puntato tutto sullo sprint finale – è sempre Van Aert che parla -, chiedendo a Tjesi (Benoot) e Matteo (Jorgenson) di controllare. Ero sicuro di poter vincere. Ma nel momento decisivo mi sono venuti i crampi, e Powless ha avuto la meglio. Certo, non potevo saperlo in anticipo, ma è stato comunque un errore perché sono stato troppo egoista. Volevo fortemente questo successo, dopo gli incidenti e le critiche dell’anno scorso. Per una volta, direi ho pensato a me stesso. Ma non ero io, è per questo che sono così risentito». Non è esagerato parlare di delusione tremenda, anche perché proprio nell’Attraverso le Fiandre dello scorso anno il belga si era infortunato in maniera seria ed era stato costretto a saltare il Giro d’Italia, un debutto che ha rinviato a questa stagione.

Tempi 

E dell’infinita serie di secondi posti di Wout vogliamo parlare? Si rischia sempre di dimenticarne qualcuno: 5 ai Mondiali di cross (tutti alle spalle di van der Poel), 2 ai Mondiali crono, 2 a quelli in linea, l’Olimpiade in linea, l’Europeo in linea... Senza dimenticare quelli al Fiandre e la Roubaix, proprio le Monumento a cui ha consacrato la prima parte della stagione saltando pure Strade Bianche e Sanremo, vinta nel 2020. In Belgio, e non solo, ormai Wout è un caso e certo queste non sono le premesse migliori per la Ronde in cui van der Poel e Pogacar si prendono la prima fila dei pronostici. E in cui mancherà Alberto Bettiol: il campione d’Italia si ferma per una infezione batterica polmonare, lo aspetta un ciclo di antibiotici e il tentativo di recuperare in tempo per il Giro d’Italia. 

SECONDI POSTI

Tra i secondi posti di Van Aert: Olimpiade 2021; 2 Mondiali crono (2020, 2021) 2 Mondiali linea (2020, 2023); Europeo 2023; Fiandre 2020; Roubaix 2022; Gand 2023; Tirreno-Adriatico 2021; 5 Mondiali cross

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Domenica il 109. Giro delle Fiandre

È nato nel 1913 ed è l’unica classica ad essersi disputata negli anni della seconda guerra mondiale. Domenica partenza da Bruges alle 10 e arrivo a Oudenaarde dopo 269 km. Al via 25 squadre e 175 corridori. Ci sono 19 Muri nei 140 km finali: l’ultimo è il Paterberg a 13 km dall’arrivo. Nel 2024, terza vittoria di van der Poel.

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Pogacar fa 213 km 
Prova la Roubaix, è record sul pavé

Il prossimo obiettivo di Tadej Pogacar è il Fiandre di domenica ma... l’iridato non dimentica la Parigi-Roubaix, in cui è atteso al debutto il 13 aprile. Ieri si è allenato tra Belgio e Francia per 213 km: è passato anche per il Vecchio Kwaremont (uno dei simboli del Fiandre) e ha pedalato su alcuni settori più importanti dell’Inferno del Nord. È andato forte: sul social Strava ha preso 3 Kom (miglior tempo) su 3 settori tra cui quello di Mons-en-Pévèle, 5 stelle di difficoltà... 

1. Neilson POWLESS (Usa, Ef) 184 km in 3.57’14”, media 46,587
2. Van Aert (Bel, Visma)
3. Benoot (Bel, Visma)
4. Jorgenson (Usa, Visma) a5”
5. M. Pedersen (Dan) a 45”
6. Del Grosso (Ola)
7. De Bondt (Bel) a 47”
8. Livyns (Bel)
9. Küng (Svi)
10. Segaert (Bel)
17. Girmay (Eri) a 1’50”
42. Nizzolo a 5’08”


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Regina - Elisa Longo Borghini, 33 anni e 50 successi, sul podio: spiccano 
il Giro d’Italia 2024, 2 Fiandre, 1 Roubaix, 1 Strade Bianche, 2 Trofei Binda

Longo Borghini show, questa è una magia

Che fuga di 30 km: «Volevo dimostrare di essere forte, è la mia rivincita della Sanremo». Fiandre, caccia al tris

3 Apr 2025 - La Gazzetta dello Sport 
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Quando nelle Strade Bianche Elisa Longo Borghini ha avuto una giornata-no, ed è arrivata solo 55a, si era sentita una battuta che forse tanto battuta non era: «Le capita solo una volta all’anno, per il 2025 siamo già a posto...». Dopo, un rapido riassunto: in azione al Trofeo Binda (poi 10a), ripresa a 150 metri dal successo in via Roma nella prima storica Sanremo Women, ancora protagonista alla Gand-Wevelgem. E ieri, un numero: fuga magistrale di 30 chilometri e vittoria a Waregem nell’Attraverso le Fiandre con 29” di vantaggio sull’iridata Lotte Kopecky e tanta Italia (terza Balsamo, settima Guazzini, ottava Confalonieri). In vista del Fiandre di domenica come minimo è un buon auspicio: la 33enne piemontese, che da quest’anno veste la maglia della UAE come Tadej Pogacar (anche se le due strutture sono separate), conta già due successi nella Ronde, 2015 e 2024.

«Volevo questa vittoria, volevo dimostrare di essere forte. Mi sono presa la rivincita della Sanremo — ha detto —. Dopo le ultime settimane avevo un po’ di frustrazione addosso, Paolo Slongo (il suo allenatore; ndr) è stato bravo a mantenermi calma. Il Fiandre? Prima la festa con le mie compagne, ce la siamo meritata, poi comincerò a pensarci...».

Trionfi al Fiandre 
Da Magni 1949 l’Italia a quota 11
Italia: 3 Magni, Zandegù, Argentin, Bugno, Bartoli, Bortolami, Tafi, Ballan, Bettiol

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