PER LA MOGLIE DI BLOOM C’È IL MOLLY BLOOMSDAY
16 Jun 2024 - La Lettura
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Ogni anno, il 16 giugno, il giorno (del 1904) in cui si svolge l’Ulisse di James Joyce, a Dublino e nel resto del mondo si tiene il Bloomsday: letture e performance che celebrano Joyce e il protagonista del suo capolavoro, Leopold Bloom. Ma quest’anno, per la prima volta, a Derry, nell’Irlanda del Nord, il 16 giugno diventa anche il Molly Bloomsday, un festival della creatività femminile ispirato alla donna più celebre dell’Ulisse, Molly Bloom.
Dalle 8 del mattino di oggi, 16 giugno, alle due di notte si dipana un viaggio culturale joyceiano che vede le scene dell’Ulisse reinterpretate sullo sfondo urbano e rurale dell’Irlanda del Nord: una giornata di letteratura, musica, cibo, film, conversazioni, canti e sorprese che trova il suo culmine, come nel romanzo, all’alba, con il rilascio dei Molly Films, una suite cinematografica in cui le più note attrici britanniche e irlandesi recitano ciascuna una delle otte mega-frasi che compongono il monologo di Molly Bloom, l’episodio conclusivo dell’Ulisse.
Il flusso di coscienza di Molly comincia e finisce con la parola Yes: il Molly Bloomsday è la conclusione dello Yes Festival, che ha attraversato le strade di Derry dal 13 al 16 giugno, a sua volta culmine della Ulysses European Odissey 2022-2024, progetto internazionale che ha visto artisti, scrittori, storici e performer riunirsi in 18 città europee ( fra cui Trieste) per creare un «episodio» in cui si esploravano questioni contemporanee — dall’immigrazione all’ambiente — con l’Ulisse come punto d’avvio.
«L’episodio finale dell’Ulisse comincia e finisce con la parola Yes — ha spiegato il co-curatore del Festival, Sean Doran — e questo ci ha ispirato a portare la storia di Joyce, ambientata a Dublino, a Derry, dove yes è usato come un saluto, una forma colloquiale di hello. Anche se è possibile che trasporre il Bloomsday nel Nord-Irlanda sia una mossa audace, non è del tutto fuori luogo nel contesto joyceano. E Derry ha sempre avuto una forte energia femminile». «Innumerevoli parole sono state scritte attorno all’Ulisse, spesso da una prospettiva maschile — ha aggiunto Shauna Kelpie, co-curatrice dello Yes Festival — dunque siamo davvero eccitati che lo Yes Festival sia creato da donne per vedere come interpretano il capolavoro di Joyce».
«In un momento — ha concluso Doran — in cui tanto viene scritto attorno alla moglie di Joyce, Nora Barnacle (insieme nella foto), e alla moglie di Leopold Bloom, il festival inviterà il pubblico a riflettere sul ruolo delle donne nella vita e nell’opera dello scrittore e più in generale nella società, nell’arte, negli affari, nella politica. Il nostro obiettivo è anche quello di celebrare Nora, una persona straordinaria che ha ispirato Molly Bloom». (luigi ippolito)
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