La seconda volta di Tracy Chapman "Ho sempre gli stessi sogni"
Tracy Chapman e Luke Combs.
SIMONA SIRI
La Stampa - Lunedì 7 Aprile 2025
Pagina 24
Tracy Chapman ha 24 anni quando, nel 1988, esce il suo primo album. Un successo, certificato da 3 Grammy Award: Best New Artist, Best Female Pop Vocal Performance per il singolo Fast Car e Best Contemporary Folk Album.
L'esibizione al concerto per i 70 anni di Nelson Mandela non fa altro che rafforzare la sua popolarità. Era nata una stella. Da allora, Chapman ha avuto con la fama un rapporto complicato, ha concesso poche interviste, è restata fedele alla sua natura schiva così lontana dai valori dell'industria dell'intrattenimento. È quindi una notizia che oggi, a 37 anni dal disco che le cambiò la vita, si sia decisa a parlare al New York Times in vista della riedizione in vinile di quel primo successo.
«Ho iniziato a scrivere canzoni a 8 anni, penso fosse nel mio DNA. Vengo da una famiglia di musicisti: mia madre canta, mia sorella canta». Quando scrive Talkin'Bout a Revolution ha solo 16 anni e vive ancora a Cleveland, in Ohio. Incomincia a esibirsi negli anni da studentessa della Tufts University: il suo primo contratto discografico lo ottiene così. «Mi esibivo per strada e in metropolitana, ogni volta che avevo tempo. Qualcuno della Warner Music infilò il biglietto da visita nella custodia della mia chitarra. Alla fine scelsi la società di produzione di proprietà di un compagno di studi alla Tufts, Charles Koppelman».
Fast Car la scrive come ha sempre scritto: suonando a tarda notte, la mattina presto, semplicemente «elaborando qualcosa». 45 anni dopo, Fast Car vince il titolo di Canzone dell'anno ai Country Music Awards, facendo di lei la prima donna nera a vincere. Parte del merito va a Luke Combs, giovane musicista country della Carolina del Nord che nel 2023 ripubblica il singolo cantato da lui senza però riadattarlo al maschile, lasciando tutto come nell'originale in segno di omaggio a Chapman.
Combs aveva due anni quando uscì Fast Car e il suo amore per quella canzone glielo ha trasmesso il padre, facendogliela ascoltare in auto. L'esibizione dei due ai Grammy Awards dell'anno scorso è stata un momento così emozionante che per un attimo ha fatto dimenticare le profonde divisioni del Paese. «È stato fantastico - racconta Chapman - Ho ancora le stesse preoccupazioni. Sogno ancora gli stessi cambiamenti. Ma ho una prospettiva diversa». In sala prove Chapman si è commossa così tanto da mettersi a piangere. Le stesse lacrime che milioni di telespettatori a casa hanno versato, incantati dall'eternità di una canzone che parla di riscatto, sogno americano, povertà e dignità.
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