Blackout Tuesday


di CHRISTIAN GIORDANO
Sky Sport 24 - martedì 2 giugno 2020

Sportivi di tutto il mondo, tutto il mondo dello sport.

È un moto, un sentimento globale, e globalizzato, questo Blackout Tuesday contro il razzismo dopo la morte di George-Floyd.

Trasversale per discipline, status e rango: dagli atleti in atrtività ai grandi ex, dai presidenti ai commissioner, ai profili ufficiali di scuderie, club, federazioni.

Su instagram, un post nero - senza testo - accomuna il calcio di Serie A - l'Inter di Zhang, il Milan, il Cagliari - la Formula Uno di Leclerc, Ricciardo e Mercedes, la tennista giapponese Naomi Osaka, l'atletica del leggendario Usain Bolt.

La Roma emula Liverpool e Newcastle posando in ginocchio.

E sempre dalla Premier League si leggono, e levano, in un duplice derby di solidarietà: quello del nord di londra con i post di Harry Kane del Tottenham e l'Arsenal, compreso l'ex gunner Fabregas - ora in Ligue1 col Monaco - e quello di Manchester con Aguero del City e il duo Rashford-Pogna dello United.

Hanno fatto così rumore il "Justice for George Floyd" sulla T-shirt di Sancho e Hakimi del Dortmund, la preghiera di Thuram del Gladbach e l'esultanza di Modeste del Coonia da svegliare persino la FIFA che, appellandosi al buon senso, ha invitato gli organizzatori a considerare di soprassedere su quelle "ammonizioni".

Dall'NBA, continuano a farsi sentire LeBron James e Steph Curry ma anche Malcolm Brogdon dei Pacers, che chiede anche ai bianchi di unirsi alla causa.

Su twitter Tiger Woods ha parlato di "scioccante tragedia"

Mayweather, che di nome fa Floyd, si è offerto di pagare il funerale, e la famiglia di George Floyd ha accettato.

Un piccolo grande gesto di vicinanza affinché, un giorno non troppo lontano, non ne servano più.

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