Nba, Detroit dice addio al Palace: i 5 momenti indimenticabili
di SIMONE SANDRI
Gazzetta dello Sport - 11 aprile 2017
Dai Bad Boys a The Malice at The Palace, ecco le date che hanno fatto la storia del Palace di Auburn Hills, in cui i Pistons hanno disputato la loro ultima partita. Da ottobre si trasferiranno a downtown
Con la gara di lunedì sera, persa 105-101 contro i Wizards, i Pistons hanno mandato in pensione lo storico Palace di Auburn Hills, teatro dei tre titoli Nba (1989, 1990 e 2004) della squadra di Detroit. Dal prossimo ottobre, infatti, i Pistons i trasferiranno nella loro nuova casa nel downtown della città del Michigan, la Little Caesar Arena, costata 732 milioni di dollari che inoltre ospiterà la partite casalinghe dei Detroit Red Wings. Ecco i cinque momenti più importanti vissuti al Palace.
5- LA PRIMA VOLTA — 5 novembre 1988.
Il Palace di Auburn Hills, che aveva aperto le sue porte il 13 agosto del 1988 con il concerto di Sting, ospita la sua prima partita Nba. I Pistons dei Bad Boys, reduci dalle Finals Nba perse contro i Lakers, inaugurano la loro nuova casa superando Charlotte 94-85. Il primo canestro nel Palace viene segnato dall’ex Pistons Kelly Tripucka, al suo ritorno a Detroit con la maglia degli Hornets.
4- SUBITO FINALS — 6 giugno 1989.
Partono al Palace le Finals che regaleranno il primo titolo ai Pistons. Detroit vendica la sconfitta a gara-7 del campionato precedente e distrugge i Lakers con un cappotto. In Gara-1 la squadra di casa vince, davanti a 21.454 spettatori, 109-97, con i 22 punti di Isiah Thomas. I Lakers perdono per un infortunio muscolare Magic in gara-2 e i Pistons si prendono il titolo con un netto 4-0 e Joe Dumars MVP delle Finals.
3- CIAO DUMARS — 14 maggio 1999.
I tifosi al Palace salutano Joe Dumars. Il 35enne, che con la maglia dei Pistons disputa tutte le sue 14 stagioni Nba, firma 20 punti contro gli Hawks in gara-4 del primo turno della postseason, Detroit poi verrà eliminata ad Atlanta in gara-5. Vera leggenda del club, Dumars verrà eletto nella Hall of Fame nel 2006 e nel marzo del 2000 il suo numero, il 4 verrà ritirato dal club.
2- IL TITOLO 2004 — 15 giugno 2004.
I Pistons battono i Lakers in gara-5 100-87 e conquistano il loro terzo titolo Nba, quello più improbabile, regalando a Larry Brown il suo primo anello da head coach. Detroit fa lo sgambetto ai favoritissimi Lakers, che potevano vantare oltre alla coppia Kobe-Shaq, anche veterani arrivati in estate del calibro di Karl Malone, Gary Payton. La fisicità di Ben Wallace, la grande difesa di Tayshaun Prince, la produzione di Rip Hamilton e la leadership di Chauncey Billups, Mvp delle Finals, permettono ai Pistons di sorprendere i Lakers.
1- THE MALICE AT THE PALACE — 19 novembre 2004.
Nel finale del match già ampiamente deciso tra Pacers e Pistons, un fallo gratuito di Ron Artest su Ben Wallace a 45’’ dalla sirena (con i Pacers avanti 97-82) provoca la reazione del giocatore di Detroit e dà inizio a una zuffa che prende una piega inaspettata quando Artest, colpito da un bicchiere di plastica lanciato da un tifoso, decide di farsi giustizia da sé andando a cercare il responsabile sulle tribune del Palace. La zuffa diventa una vera e propria rissa da Far West e la Nba punisce i nove giocatori che ritiene responsabili con una lunga sospensione (146 partite totali). A pagare più di tutti è Artest, fermato per 86 partite. The Malice at the Palace, insieme allo scandalo legato a Tim Donaghy (che incredibilmente arbitrò anche la gara del 19 Novembre al Palace), restano i due capitoli più bui dell’era David Stern.
Simone Sandri @simonesandri
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