Sanremo '23, che musica i Fab Four


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"Per vincere qui non serve essere il più forte".

Avevi ragione, Mathieu; ma aiuta. Con un numero à la van der Poel il 28enne olandese sul Poggio si scrolla di ruota il resto del poker d'assi, e sul traguardo di via Roma si prende di prepotenza la Classicissima numero 114.

La prima partita da Abbiategrasso, l'unica da fuori Milano e in 116 anni di storia.

A 15" uno straordinario "Pippo" Ganna, che in una volata fatta a crono regola i due grandi favoriti, Wout Van Aert e Tadej Pogačar.

Un podio imperiale allargato per i numeri uno del cross, della pista e della strada. Mancava solo l'iridato Remco Evenepoel, che ha già la testa al Giro.

Una vittoria speciale arrivata a 62 anni esatti da quella di suo nonno Raymond Poulidor, e con un'impressionante dimostrazione di strapotere tecnico, tattico e atletico: record sul Poggio in 5'38", stracciato il 5'46" di Furlan '94 a 564 watt di potenza media, 7,5 watt per kg.

Mathieu se n'è andato ai -5,5 km dopo il forcing di Pogačar, che aveva messo Tim Wellens a tirare per il gran finale. Ma poi è partito Ve-De-Pe. Quarto olandese di sempre dopo Arie den Hartog 1965, Jan Raas 1977 e Hennie Kuiper 1985 a imporsi a Sanremo. Terza monumento dopo i due Fiandre, più Amstel Gold Race e Strade Bianche.

Ganna, dopo San Juan a gennaio e Volta ao Algarve a febbraio, è ancora piazzato.

Stavolta, però, il sapore è diverso.

"La corsa più facile da finire, la più difficile da vincere" - secondo il Cannibale che l'ha divorata sette volte - è roba da "Top Ganna". Questione di tempo.

DA SANREMO, PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
sabato 18 marzo 2023

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