Il secondo di Josh, Rogla e Mads: l'illusione del tempo


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"Il tempo è un'illusione" sosteneva il "Padre della relatività".

E quale miglior riprova della seconda tappa del Giro 108: 13,7 km a crono sul nervoso circuito cittadino di Tirana.

Joshua Tarling, ottavo successo in carriera e secondo stagionale dopo la crono all'UAE Tour, ha battuto di UN SECONDO Primož Roglič, che per UN SECONDO ha strappato la maglia rosa a Mads Pedersen, settimo a 12".

Terzo a sei secondi l'australiano Jay Vine, pure caduto nella prima tappa.
Quarto a sei secondi e primo degli italiani Edoardo Affini, campione europeo di specialità.

Il grande sconfitto è Wout Van Aert. Bruciato da Pedersen in volata alla prima, inseguiva la rosa e ha trovato la resa, addirittura 34esimo a 39".

E se il gallese - a 21 anni, 2 mesi e 25 giorni - è diventato il più giovane vincitore di una crono al Giro, il 35enne Roglič ha già guadagnato 16" secondi su Juan Ayuso (e 17 sul suo compagno Isaac Del Toro), 25 su Antonio Tiberi e 37" su Richard Carapaz.

Tra lo sloveno e il Ganna britannico corrono ben 14 anni e 108 giorni: stracciato il record di Prato Nevoso 2018, i 13 anni e 318 giorni fra il vincitore Maximilian Schachmann (1994) e il vecchietto piazzato Rubén Plaza (1980).

Ma è solo il Paradosso spazio-temporale di questo Giro, partito col botto: sin qui hanno sempre vinto i favoriti, ma lo spettacolo non è mai mancato.

Perché il tempo, come i limiti jordaniani, è solo un'illusione.

PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
sabato 10 maggio 2025

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