EBH a Salon-de-Provence, a Marseille contre la montre
Contre la montre, come i francesi chiamano la cronometro: contro l’orologio. Si deciderà così, a Marsiglia, città storica già dal primo Tour nel 1903, il podio della 104esima edizione che si concluderà poi, l'indomani, con la passerella sui Campi Elisi.
Il giorno prima, lungo i 222,5 km di asfissiante canicule fra i campi di lavanda da Embrun a Salon de Provence, s’è scherzato: ha vinto con un numero ai -2,5 il norvegese Boasson Hagen, che ha staccato di 5” il tedesco Arndt (lo ricordate? Vinse a Torino la volata finale al Giro 2016 con Nizzolo declassato) e di 17” il belga Keukelaire, il più combattivo di giornata, e Bennati, primo degli italiani. Dietro, i big hanno chiuso la tappa più lunga a 12’27” dal norvegese, che ha centrato il terzo successo in carriera alla Grande Boucle dopo due secondi e altrettanti terzi posti di quest'anno.
Ma il podio che più conta sarà deciso dai 22,5 km con partenza e arrivo al Velodrome, per festeggiarne gli 80 anni, e a metà i milleduecento metri di strappo al 9,5% su Notre Dame de la garde: la maglia gialla Froome partirà per ultimo, alle 17.04 per difendere i 23 secondi di vantaggio sull’idolo di Francia Romain Bardet e i 29 sul redivivo colombiano Rigoberto Uran Uran. Ventitré secondi, in neanche 23 km dopo quasi ventitré giorni di Tour.
Contre la montre, no: non siamo tutti uguali.
Contre la montre, no: non siamo tutti uguali.
Da Salon-de-Provence, per Sky Sport 24, Christian Giordano
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