1955-56, fuga dalla realtà


di CHRISTIAN GIORDANO, Guerin Sportivo

Dopo aver contribuito in maniera determinante, seppure involontariamente, alla nascita della Coppa dei Campioni d’Europa, il calcio inglese dice no, grazie. La Football Association impedisce infatti al Chelsea, campione d’Inghilterra 1954-55, di parteciparvi, ufficialmente per evitare un accavallamento di competizioni le cui date erano state già fissate. 

Più realisticamente, la decisione fu dettata dal fatto che in quella stagione (1955-56) il club londinese, fra le migliori squadre del dopoguerra, era in crisi profonda. 

Le cose sarebbero potute andare diversamente se il titolo della stagione precedente fosse andato al Wolverhampton, se non altro per la sua capacità di catturare l’immaginazione del pubblico d’oltremanica dopo le strepitose affermazioni contro lo Spartak Mosca e la celeberrima Honvéd di Budapest. 

L’Inghilterra s’iscrisse dal 1956-57, anche perché il Manchester United, con undici punti di margine sulla seconda classificata, appariva senz’altro più competitivo. Ciò nonostante, la FA cercò lo stesso di ostacolarne la partecipazione, ma stavolta c’era di mezzo un osso troppo duro: Matt Busby, il manager dello United. Il primo turno dimostrò che Busby aveva ragione: Anderlecht-Manchester United finì 0-2 all’andata e 0-10 al ritorno. 
God Save the Cup.

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