Che voglia di vincere - Vola a 56 di media: «Pure con la barba»
Devo fare come i bimbi: gattonano, camminano e poi corrono spediti
La barba non è aerodinamica? È il mio stile, giù dalla bici c’è una vita
11 Mar 2025 - La Gazzetta dello Sport
Di Ciro Scognamiglio - INVIATO A LIDO DI CAMAIORE
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Qualcuno, in squadra, aveva detto a Filippo Ganna: «Guarda che quella barba non è aerodinamica». Il nostro gigante era stato veloce nella risposta – «Spero di vincere, e di ringraziare la barba» – ma poi lo è stato di più su strada, cioè nella crono di 11,5 chilometri a Lido di Camaiore che ieri ha aperto la Tirreno-Adriatico numero 60. «Ha fatto un numero», è l’efficace sintesi di Dario Cioni, il coach che continua a seguirlo per le prove contro il tempo.
Sì, perché Ganna è tornato top. Ha dominato: dopo 5,4 km aveva un ritardo di 2” da Juan Ayuso, che nel 2024 l’aveva battuto di 1”, poi nella seconda parte si è scatenato. «E dire che nella “esse” finale ho frenato, non volevo buttare tutto nel cestino». Allo spagnolo ha dato 25”, dunque si è imposto per 23”: in 12’17”, a 56,1 km/h di media. Abbastanza per dedurre che la gamba gira molto bene in vista della Milano-Sanremo del 22 marzo. L’Italia ne ha piazzati 4 nei 7 ed è andato bene Antonio Tiberi in chiave classifica generale (4°, ad Ayuso ha ceduto appena 6”), ma la ribalta spetta a Ganna.
Filippo, dunque alla barba ci tiene davvero?
«Mi piace avere uno stile, il mio stile, e rispettarlo. Fuori del ciclismo, c’è una vita normale. O meglio, la vita non si identifica con il ciclismo».
Aveva alte aspettative per questo inizio di Tirreno-Adriatico?
«Sì, c’era tanto lavoro dietro. Giorni di allenamento, chilometri, metri di dislivello e test specifici con la bici da crono, anche in galleria del vento. Siamo tornati a una vecchia posizione, più bassa e compatta (il poggia-gomiti abbassato di 2 cm; ndr)».
Con Villa, neo ct di strada e crono, che cosa vi siete detti?
«Negli ultimi giorni ho aiutato mio padre con i lavori in giardino, a fare legna. Così gli ho raccontato che ho chiesto a Piero Baffi, il massaggiatore, di mettermi a posto schiena e braccia... Fare una distanza in bici è meno stancante!».
Per la mente, quanto è importante questo successo visto che non vinceva dal 6 luglio 2024, e che nelle ultime stagioni sono arrivati tanti secondi posti?
«Molto importante, e fa ben sperare visto che sta cominciando un mese molto intenso per me (fino alla Roubaix del 13 aprile; ndr). Con l’allenatore Sanders, siamo tornati un po’ alla preparazione del 2023 (quando arrivò 2° alla Sanremo e 6° alla Roubaix; ndr). Siamo partiti con il piede giusto, ora dobbiamo fare come i bimbi che prima gattonano, poi camminano, infine corrono spediti».
Tra i secondi posti, diversi sono arrivati alle spalle di van der Poel, Evenepoel, Pogacar. Si ritiene “sfortunato” ad averli come rivali?
«No, per nulla. Alle corse, è bello che siano presenti tutti i migliori. Sarebbe stato bello confrontarsi con Remco (Evenepoel) qui. Magari avrei vinto comunque, magari no, mi auguro di rivederlo presto in gruppo. Io mi alzo al mattino con il pensiero di confrontarmi con tutti. E di provare a batterli».
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Arrestato Vainsteins, iridato nel 2000
Il lettone Romans Vainsteins, 52 anni, campione del mondo nel 2000 a Plouay in Francia, è stato arrestato all’aeroporto di Orio al Serio appena atterrato da Riga e portato nel carcere di Bergamo. Deve scontare 4 mesi per non aver pagato gli alimenti alla figlia, rimasta a vivere in Lombardia con la madre da cui Vainsteins si era separato nel 2001
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