REMCO da favola


SUBITO EVENEPOEL: «COSÌ È INCREDIBILE NON TROVO PAROLE»

Alla Freccia del Brabante fuga con Van Aert e trionfo Non correva da sei mesi, l’incidente il 3 dicembre

19 Apr 2025 - La Gazzetta dello Sport
Di Ciro Scognamiglio @CIROGAZZETTA

Ci ha ricordato ancora una volta che lui è uno di quelli “nati pronti”: che non aspettano, che quando c’è da vincere vincono senza troppi calcoli, discussioni e ragionamenti, che stanno spesso e volentieri dalla parte giusta della storia. È sempre stato così Remco Evenepoel, che non correva da più di sei mesi – 12 ottobre 2024, 2° al Lombardia staccato solo da Tadej Pogacar – ed è tornato al successo al debutto stagionale nella 65a Freccia del Brabante: lo sprint a due di Overijse, dopo 162 km, non ha avuto storia ma se ne porta dentro un’altra di storia, quella dell’ennesimo secondo posto di Wout Van Aert. Da ricordare l’abbraccio tra i due belgi subito dopo la linea bianca, così come il selfie sul podio, ma pur nella stessa immagine il destino li ha separati ancora: sorriso vincente quello di Remco, giunto a 60 successi in carriera, molto tirato quello di Wout costretto per l’ennesima volta a complimentarsi, spiegare, giustificare un (altro) treno passato invano.

Cielo 

Remco, prima di tuffarsi tra le braccia della moglie Oumi, ha indicato il cielo al traguardo, per «Pascal, il migliore amico dei miei genitori, che è venuto a mancare. Di solito veniva alle gare, per la prima volta la sua famiglia era qui senza di lui». Il 3 dicembre il bi-olimpionico (in linea e a cronometro) aveva sbattuto in allenamento contro un furgone della Bpost, le poste del Belgio: fratture multiple a mano e scapola destre, rottura dei legamenti della clavicola destra, il terzo infortunio serio della carriera. Si poteva immaginare che ormai avesse recuperato bene, rientrando con vista sulle Ardenne – domani Amstel, poi Freccia Vallone e Liegi – e sulla sfida stellare con Tadej Pogacar. «Se non pensassi di poterlo battere, non mi sarei proprio presentato», aveva detto giovedì ai cronisti svelando anche di essersi avvicinato all’islam assieme a Oumi, belga di origini marocchine. Vederlo allo scoperto ieri già a 47 chilometri dalla conclusione, sui saliscendi (21 salitelle) di questa prova fiamminga, è stato comunque un sussulto, oltre a far montare la sensazione del déjà-vu: Van Aert si è accodato e ha resistito fino alla fine, Blackmore si è arreso ai meno 16 per lasciare spazio al duello più atteso. Evenepoel, alla resa dei conti, ha impostato la volata partendo dalla testa, di potenza, e Van Aert non è riuscito a sorpassarlo accettando poi il verdetto della strada: «Niente da fare, è stato più forte. Nell’ultimo chilometro è come se mi avesse “ucciso” lentamente. Il mio sprint non è più lo stesso, non so perché».

Tattica 

«Incredibile, non trovo le parole – il commento di Remco, che pedalava in casa visto che il percorso sfiorava le abitazioni dei genitori e pure dei nonni -. Negli scorsi giorni avevo realizzato di stare bene, ma mai avrei pensato di riuscire a fare una prova del genere. E prima della volata ero sicuro di aver già perso. Sapevo però che il mio sprint rimane sullo stesso livello sia che si tratti di una corsa facile sia di una difficile e, considerando che negli ultimi anni ho guadagnato esplosività, ho deciso di provarci, dopo essere rimasto sempre in testa negli ultimi due chilometri. Non pensavo di poter battere chi in passato ha vinto sui Campi Elisi l’ultimo giorno del Tour, ma alla fine se non tenti non puoi saperlo e l’ho dimostrato con questo successo». Non vinceva dalla crono iridata di Zurigo, 22 settembre 2024, quando per 6” ebbe la meglio su Filippo Ganna. Mentre l’ultima gara in linea conquistata era stata proprio l’olimpiade, a uno sguardo dalla Torre Eiffel.

Atmosfera

Il ricordo dei Monumenti di primavera è ancora freschissimo: lungo Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix, i duelli tra Mathieu Van der Poel e Tadej Pogacar, con gli inserimenti di Filippo Ganna e Mads Pedersen, sono stati memorabili. E con un Evenepoel già a un tale livello – «Da questa gara volevo delle risposte, ho tirato un bel sospiro di sollievo...» – è facile prevedere che pure le Ardenne saranno tutte da godere: Van Aert farà l’amstel prima di pensare al debutto al Giro d’italia, Pidcock e il talento Nys potrebbero essere della partita, il faro indiscusso sarà come sempre Tadej Pogacar. Ma questo Remco promette bene, anzi benissimo...

***

REMCO EVENEPOEL

Nato a Schepdaal (Belgio) il 25 gennaio 2000, ha debuttato tra i pro' a 19 anni. 
Corre per la Soudal-Quick Step. 
Ha vinto 60 corse. Spiccano gli ori olimpici in linea e a crono a Parigi 2024, gli ori mondiali in linea 2022 e a crono 2023 e 2024, due Liegi-Bastogne-Liegi (2022-2023), la Vuelta 2022. 
Al Tour 2024 ha chiuso terzo, al Giro d’italia 2023 due tappe vinte e 4 giorni in rosa.

***

Longo Borghini assolo vincente Come un anno fa

Ritorno vincente per Elisa Longo Borghini: la campionessa d’italia, out dal Fiandre di domenica 6 aprile per una caduta (con commozione cerebrale), ieri ha vinto per distacco, e per il secondo anno di fila, la Freccia del Brabante.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dalla periferia del continente al Grand Continent

Chi sono Augusto e Giorgio Perfetti, i fratelli nella Top 10 dei più ricchi d’Italia?

I 100 cattivi del calcio