FOOTBALL PORTRAITS - Gareth Bale, Wonderkid atto II (2007)


Il 17-enne esterno sinistro del Southampton sta bruciando le tappe. Ma non ripeterà l’errore di Theo Walcott, oggi panchinaro all’Arsenal. E forse resterà al club del St. Mary’s. A dispetto dei Saints 

di CHRISTIAN GIORDANO
Guerin Sportivo,

Ma cosa gli danno da mangiare, ai virgulti del Southampton, per farli crescere così rigogliosi? 

La tradizione che ha fatto della Orchard Homes Saints Academy la serra creativa capace di produrre Mike Channon, Matthew Le Tissier, i fratelli Wallace, Alan Shearer e Francis Benali, fino a Matthew Oaley e Wayne Bridge, dipende forse anche da questo: nella South Coast, i ragazzi o giocano a calcio o giocano a calcio. E poi, ma solo poi, vanno a scuola. 

Gareth Bale, che in parte smonta la teoria perché è gallese di Cardiff (dove è nato il 16 luglio 1989), frequenta la Eglwys Newydd Primary School. 

Il suo straordinario talento salta subito agli occhi per l’equilibrio, metaforico e no, e il morbido sinistro. Il Southampton se ne accorge quando il baby prodigio, a cinque anni, partecipa a un torneo col suo primo club, il Cardiff Civil Service FC. 

Alla Whitchurch High School di Cardiff pratica, oltre al calcio, rugby, hockey e corsa campestre. Per via della manifesta superiorità, l’insegnante di educazione fisica, Gwyn Morris, con lui ricorre a regole speciali: Bale può toccar palla solo di prima e mai col sinistro. 

Ai tempi della Whitchurch HS il ragazzo già si allena alla Academy di Bath, vivaio satellite dei Saints, ma per la sua bassa statura sono in molti a dubitare che il Southampton gli avrebbe concesso una borsa di studio. 

Invece, nel 2005, a soli sedici anni, è il terzino sinistro dell’Under 18 scolastica che vince la Cardiff & Vale Senior Cup. Lascia gli studi quell’estate, e con un diploma A in educazione fisica fra i suoi risultati GCSE e il premio per meriti sportivi conferitogli dallo stesso dipartimento di educazione fisica dell’istituto. 

Nel discorso di presentazione, il professor Morris non gli risparmia elogi: «Gareth ha una feroce determinazione per sfondare e il carattere e le qualità per raggiungere i suoi obiettivi. È uno degli individui più altruisti che io abbia avuto il piacere di aiutare a crescere». 

Il 17 aprile 2006, a 16 anni e 275 giorni, Bale diventa il secondo più giovane di sempre a giocare per i Saints (dopo Theo Walcott, panchinaro costato all’Arsenal 12 milioni di sterline): subito titolare nel 2-0 al Millwall. 

Il 6 agosto, nella trasferta al Pride Park (2-2 contro il Derby County), una sua punizione, ovviamente di sinistro, sigla il momentaneo 1-1. Sulla palla va anche Rudy Skácel, poi Bale la tocca dolcemente, infilandola nel sette alla destra dell’incolpevole portiere. Gareth esulta con la caratteristica giravolta in aria, una routine nelle gare della squadra ragazzi del Southampton la stagione precedente. 

Tutto questo accadeva tre settimane prima del suo 17-esimo compleanno, giorno anche della firma sul biennale che lo terrà al St. Mary’s – forse – fino al 2008. 

Altro magistrale calcio franco, contro il Coventry City, nella seconda partita stagionale, poi la fresca reputazione di specialista sulle palle ferme viene corroborata dal palo colpito contro il West Bromwich Albion. 

Il 16 dicembre, a referto ha già messo cinque reti, comprese il pareggio nel finale contro il Sunderland e le due punizioni guadagnate di mestiere in trasferta contro l’Hull City e in casa col Norwich City, battuto 2-1. 

Il 17 novembre, sui media britannici escono le prime voci che lo accostano a diversi club della Premiership. Il Southampton rilascia un comunicato in cui smentisce ogni ipotesi di prematura cessione. 

Il 2 gennaio si legge che il Tottenham Hotspur e il Manchester United avrebbero fatto un’offerta, mentre Newcastle United, Liverpool (ma Fabio Aurelio non si era ancora rotto il tendine di Achille destro) e Arsenal (che nel ruolo ha Glichy e Traoré) si sarebbero limitate a sondare la disponibilità, di Bale e del club. Addirittura si parla del Real Madrid, ma per un 17-enne, per quanto talentuoso, il Miedo éscenico del Bernabéu potrebbe essere fatale. Piu probabile vederlo all’Old Trafford qualora Heinze si vestisse di blanco

Il 18 gennaio, altro comunicato: Bale resterà ai Saints almeno fino al termine della stagione 2006-07. Il 25 gennaio, a sei giorni dalla chiusura del mercato invernale, il Tottenham rilancia da 6 a 8 e poi a 10 milioni di sterline l’offerta iniziale, resa ancora più appetibile perché con quella cifra gli Spurs avrebbero preso i diritti per Bale ma lasciandolo lì in prestito per il resto della stagione. No grazie, la risposta del ragazzo, ben consigliato dai familiari e dall’agente, David Manasseh. 

Il 4 marzo 2007, arriva la nomina di Young Player of the Year della Football League, e degno epilogo di un anno magico. 

Cominciato con la prima convocazione (a fine 2005-06) nella nazionale maggiore e il debutto, da sostituto il 27 maggio nel 2-1 su Trinidad & Tobago: a 16 anni e 315 giorni è lui il più giovane di sempre a giocare per il Galles; battuto di tre mesi il record di Lewin Nyatanga, gioiellino ora al Derby County. Appena entrato, uno-due con Robert Earnshaw e assist vincente per lo stesso Earnshaw, autore della doppietta. 

Il 7 ottobre, diventa anche il più giovane marcatore nella storia della selezione gallese: una sua punizione-marchio di fabbrica rende meno amaro l’1-5 contro la Slovacchia nel match di qualificazione a Euro 2008. 

Brian Flynn, Ct della Under 21, lo considera una potenziale star e scomoda illustri paragoni. Anche se è cresciuto terzino sinistro, la tecnica del piede mancino e le doti su calcio piazzato ricordano quelle del connazionale Ryan Giggs. Un altro gallese che, a Manchester (sponda United), o giocava a calcio o giocava a calcio. 

CHRISTIAN GIORDANO
Guerin Sportivo n. 18, 1-7 maggio 2007

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