Wolfsburg ’97, i Lupi in Bundesliga



Roberto Brambilla
29 marzo 2020

Bayern Monaco, Bayer Leverkusen, Hoffenheim, Augsburg, RB Lipsia e Wolfsburg. Sei squadre, sei storie e un punto in comune: essere le uniche squadre a non essere mai retrocesse dalla Bundesliga. 

Una massima serie, in cui il Wolfsburg è arrivato nel 1997. In precedenza i Lupi l’avevano sfiorata più volte. Due in maniera clamorosa. 

Nel 1970, il Wolfsburg, secondo nella Regionalliga Nord, uno dei cinque gironi in cui era articolata la seconda serie, era arrivato quarto (su cinque) nel gruppo 2 della Aufstiegsrunde, la fase finale che determinava le (due) promozioni alla Bundesliga. 

Nel 1994-1995 invece la mancata salita nella massima serie era stata ancora più bruciante. Dopo essere stato tra i protagonisti della 2.Bundesliga e averla guidata nella fase centrale del torneo il Wolfsburg era stato superato dall’Hansa Rostock e dal St. Pauli e raggiunto dal Fortuna Düsseldorf. Con il FSV e i Lupi a quota 43 punti, a decidere era stata la differenza-reti, favorevole al Fortuna. 

Una delusione, a cui qualche giorno dopo se ne aggiungerà un’altra. Il Wolfsburg, che di punta ha la bandiera Siegried Reich, perde 3-0 la finale di Coppa di Germania, contro il Borussia Mönchengladbach con gol di Martin Dahlin, Stefan Effenberg e Heiko Herrlich.


L’appuntamento con la Bundesliga è rimandato di due anni. 

Nella stagione 1996-1997 però i Lupi sono tutt’altro che tra i favoriti della seconda serie, in cui da un anno, vige la regola dei tre punti per vittoria. 

L’allenatore è cambiato, non è più Gerd Roggensack, ex giocatore dell’Arminia Bielefeld, ma Willi Reimann, da calciatore campione di Germania con l’Amburgo a fine Anni Settanta. 

In campo non c’è più Reich, che si è ritirato al termine della stagione precedente, ma ci sono Roy Präger, attaccante nato nella DDR ma prelevato dal Fortuna Colonia, Sead Kapetanović, difensore bosniaco pescato nella seconda squadra del FSV Frankfurt, il croato Zoran Tomcic, acquistato dal Segesta i centrocampisti Holger Ballwanz e Detlev Dammeier, tra i reduci della stagione 1994-1995. Insomma nessun grande nome e neppure nessuna grande ambizione, se non il mantenimento della 2.Bundesliga. La storia però dice altro. 

Dopo una sconfitta, alla prima con il Fortuna Colonia, dalla seconda alla dodicesima aggiornata il Lupi ingranano una serie di dieci risultati utili consecutivi. Si arrampicano anche in testa alla classifica, poi si attestano in zona promozione. Al giro di boa della stagione sono quarti, ma nel girone di ritorno occupano stabilmente la terza piazza, l’ultima utile per salire nella massima serie, nonostante le sconfitte con le dirette avversarie Hertha Berlino e Kaiserslautern. 

Nel rush finale la squadra della Bassa Sassonia non perde più, ma inanella anche tre pareggi. A novanta minuti dal termine il Wolfsburg sarebbe in Bundesliga. 

L’avversario dell’ultimo incontro, programmato per l’11 giugno, è il Mainz, che sta dietro ai Lupi di un punto e alla ricerca come gli avversari della prima storica promozione nella massima serie. In altre parole, quella del VfL-Stadion am Elsterweg, è uno spareggio, dove i padroni di casa avrebbero dalla loro due risultati su tre.

L’impianto è stracolmo, nonostante siano le 15.30 di un caldo mercoledì di fine primavera. In tanti sono arrivati da Mainz per sostenere l’undici di Wolfgang Frank; che dopo sette minuti è in vantaggio per una bella rete al volo di Sven Demandt. 

Il vantaggio dura esattamente tre minuti, perché Roy Präger ne segna due tra il 14′ e il 24′. Dammeier poi realizza il 3-1 su rigore. 

Sembra finita, anche perché a tre minuti dalla fine del primo tempo Steffen Herzberger, difensore del Mainz fa un’entrataccia a metà campo. Giallo, doppio giallo, rosso, sventolato dall’arbitro Bernd Heynemann, già fischietto della DDR-Oberliga. 

Il Mainz, guidato da un grande tecnico come Frank, però reagisce. Punizione per gli ospiti, pallone morbido e colpo di testa lento ma vincente di un difensore. Si chiama Jürgen Klopp e non è un omonimo. 

Sette minuti e il Mainz pareggia con il marocchino Abderrahim Ouakili: 3-3 con mezz’ora da giocare. 

Agli ospiti basterebbe un gol per volare in Bundesliga. Solo che due palloni persi in uscita costano caro all’undici di Frank. Uno causa un rigore, l’altro frutto di un’indecisione di Klopp la rete di Sven Ratke. Un’altra marcatura di Demandt, fissa il punteggio sul 5-4. Non cambierà più. 

A Wolfsburg inizia una festa che nessuno aveva mai visto prima. Per vederne una più grande dovranno aspettare più di un decennio e il Meisterschale del Wolfsburg di Felix Magath. 

Nel 1995 come nel 2009, a festeggiare con i Lupi c'è anche Roy Präger, nel secondo caso nella veste di collaboratore del reparto marketing del club. Jürgen Klopp, anche per questa partita, non ha mai giocato in Bundesliga. Il Mainz ce lo porterà lui nella massima serie, ma da allenatore, nel 2005.

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