"Boom Boom" Becker, un grande avvenire dietro le sbarre


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Boris Becker in prigione. L'ex "Mostro Bambino" torna in prima pagina.

Così, con quel nick, Gianni Clerici lo aveva ribattezzato nel vederlo vincere, a diciassette anni e duecentoventotto giorni, il primo di tre Wimbledon e sei Slam. Anno di grazia 1985.

Primo giocatore non testa di serie a vincere il singolare dei Championships, e addirittura da numero 20 al mondo.

Ora, che di anni ne ha 54, ne dovrà trascorrere in carcere almeno la metà dei due e mezzo di condanna per bancarotta fraudolenta relativa al suo fallimento nel 2017 con debiti per quasi cinquanta milioni di sterline.

"Boom Boom" Becker, per la potenza dei colpi come il coevo pugile italoamericano Ray Mancini, l'8 aprile era stato giudicato insolvente dal tribunale londinese Crown Court di Southwark; e colpevole di quattro dei 24 reati contestatigli.

Tra questi, l'occultamento di 2,5 milioni di sterline in beni e prestiti; il trasferimento di quasi 427.000 sterline dal suo conto aziendale ad altri, inclusi quelli delle sue ex mogli Barbara e "Lilly".

Becker inoltre non aveva dichiarato la sua quota in una proprietà tedesca da un milione di sterline a Leimen, la sua città natale, e aveva nascosto un prestito bancario di 825.000 euro e circa 75.000 azioni di un'azienda tecnologica canadese per un totale di 66.000 sterline.

Nell'emettere il verdetto il giudice Deborah Taylor ha parlato di "mancanza di umiltà" e il procuratore Rebecca Chalkley di "malafede" da parte dell'ormai ex talent della BBC, presente in aula con l'attuale compagna Lilian e Noah, il primo dei quattro figli di lui.

Già condannato in Germania nel 2002 per evasione fiscale, gli era stata sospesa la pena detentiva.
Stavolta no: l'ex "Mostro Bambino" finisce ancora in prima pagina. Ma dietro le sbarre.

PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
venerdì 29 aprile 2022

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