"Mad" Mads e la Matera dei sogni
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Tirana. Valona. E adesso Matera.
Cambiano maglie e colori (il caleidoscopio Lidl-Trek, la ciclamino, la rosa), non la sostanza: tre tappe su cinque le ha vinte Mads Pedersen. Sin qui il dominatore del Giro #108 (non succedeva da Cipollini 1997, ndr).
Dopo 151 km di su e giù fra altre grandi bellezze, impressionante la sua dimostrazione di potenza e resistenza nello sprint (solo gli ultimi 7 km erano gli stessi di quando qui vinse Arnaud Démare nel 2020, ndr).
Chiusa ai -13 km la fuga di giornata (prima Epis, poi la coppia Milesi-Bais) con il gran lavoro di Jacopo Mosca, è toccato a Mathias Vacek dettare il ritmo al suo capitano. Ma il 23enne ceco va così forte che si perde la maglia rosa e deve voltarsi più volte a cercarla. Poi, ai -200 metri, sul rettilineo al 2-3% come in via Roma a Sanremo , ci ha pensato lui, "Mad Mads" . Bruciato di un niente Edoardo Zambanini, bravo a rimontare dopo l'attacco-specchietto della sua chioccia Damiano Caruso.
Pedersen vince di mezza ruota e con i dieci secondi di abbuono ora guida con 17" su Primoz Roglic (sveglio nel finale) e con 24" sul fido Vacek.
Morale: negli ultimi due mesi esatti, dal 14 marzo al 14 maggio, solo un decimo e un 20esimo posto (nelle ultime due tappe della Parigi-Nizza), prima e dopo mai oltre il settimo per il 29enne danese.
Settima vittoria stagionale, la quarta al Giro dopo Napoli 2023, là dove tempo 48 ore tenterà il pokerissimo (e sempre alla sesta tappa, ndr).
In carriera fanno 53 successi, nove nei grandi Giri. Gli manca solo una monumento. Ma anche non dovesse arrivare, di monumentale ha già questo suo Giro.
PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
Mercoledì 14 maggio 2025
Mads Pedersen about Mathias Vacek:
“I tell you guys I will do absolutely everything possible to make him have a stage win in this race, because he deserves it as well.
He's a machine, and I'm so proud of being able to have this type of guy riding with me because he makes a big difference."
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