KELLY SIGNORE DELLA SANREMO
la Repubblica, 16 marzo 1986
SANREMO - Sean Kelly, campione autentico, ha stabilito per l' Irlanda un primato: ha vinto la 77a Sanremo. Un irlandese, dunque nel libro d'oro. Ha battuto l'americano LeMond di pura potenza: e il nostro bravo e irascibile Beccia, che agita la lingua come una spada, di quanto ha voluto.
Il quarto classificato è Saronni, che ha dominato la volata del gruppo, a 23' da Kelly. Il finale, ha detto Saronni, non gli è stato facile. (La caduta di un corridore dell'Atala ha spezzato il plotone nella discesa della Cipressa: Saronni è stato costretto ad avanzare dalla seconda frazione alla prima. E non è che lo sforzo gli abbia giovato).
Schietto, alla maniera di sempre, Moser non ha cercato scusanti di sorta. La squadra, Baronchelli in testa, lo aveva accompagnato in posizione strategica pressoché al culmine del Poggio, da dove ci si paracaduta su Sanremo. LeMond, Beccia e Kelly hanno spiccato il volo: Moser, no. Capita di restare con le gambe in croce: (in gergo) di arrivare al Nirvana.
La Sanremo degli italiani è, qui, racchiusa. L'ha coronata sul podio della televisione una tranche da commedia dell'arte. Beccia, a cui non va assolutamente di perdere e che quando busca ruba immagini all'inferno, ha dichiarato di essere stato bloccato da uno sciame di motociclisti, che non gli hanno permesso di squagliare verso lo striscione d'arrivo. "Mancava un chilometro di salita: ero, però, lanciatissimo. Sono dispiaciuto per me e per gli italiani".
Beccia si è evidentemente lasciato un tantino andare: allorché si inscenano queste manfrine, vuol dire che i chilometri, che nella Sanremo sono molti (296) provocano blackout anche mentali. Ma Vincenzo Torriani, l'organizzatore, chiamato in causa da De Zan, prima di riprendere duramente il reclamante, sempre alla televisione ("raglio d' asino non sale in cielo") avrebbe dovuto ascoltare Beccia e magari LeMond.
Il quale LeMond ha confermato che Beccia era stato il primissimo sulla pendenza, in attacco: e che lui e Kelly se lo erano trovati davanti al manubrio, impaniato fra i motociclisti. LeMond ha aggiunto, comunque, che lo sciame dei motociclisti ha infastidito pure l'azione sua e di Kelly.
L'incidente, la bagarre non hanno inciso, dunque, sull'ordine d'arrivo della Sanremo. La volata fra i tre attaccanti del Poggio lo dimostra: il comportamento di Beccia è stato, al riguardo, meno fantasioso di quanto non lo fosse stato nella polemica. Beccia ha iniziato in testa lo sprint e Kelly e LeMond lo hanno saltato quasi con sufficienza. Penso che l'incidente sia stato chiuso con spirito dal direttore tecnico di Beccia, Zandegù, il cui umorismo non è sempre inconscio: "A mio avviso, Beccia e Torriani... sono cotti entrambi".
Le Sanremo d'oggidì si srotano a ritmo alto per chilometri scorrevolissimi in abbrivo e ondulazioni molto addolcite in riviera. Se la pioggia non insapona l'asfalto o il ghiaccio non fa della strada un vetro, il plotone è pressoché compatto, smuove aria fino al mare. C'è lo spartiacque del Turchino si dirà e lo sbalzo di clima, una specie di mal di mare, che afferra i corridori, nel passaggio tra la pianura lombardo-piemontese e la riviera.
La nebbietta nordica ieri ammollava appena le maglie e il sole della riviera era di un dolce, rassicurante tepore. La 77 Sanremo ha vissuto di un lungo tentativo di fuga, che i "grandi" si sono guardati bene dal contrastare.
Attorno all'85 chilometro, Andersen, un favorito di Hinault, Delle Case, Kemp, Nilsson, Cavallo componevano la pattuglia di testa. Era Anderson a scollinare primissimo il Turchino. La punta massima del vantaggio dei fuggitivi, davanti ad un mare di raso, oscillava sui nove minuti. Poi, la storia di sempre: il plotoncino che si sgretola. Andersen e Cavallo che insistono. Quindi il recupero del gruppo, dal quale si... esime Bernard Hinault (si sarebbe staccato per un guasto alla catena, irrimediabile). Ma Sua Maestà era ben rappresentato in avanguardia da LeMond, e Andersen, su cui aveva rovesciato, del resto, la vigilia, il pronostico. Vi faremo grazia di ogni vibrazione di quel gruppo imponente. I cinque erano diventati nove perché erano sopraggiunti Marc Madiot, Bauer, Petito, Rooks, Wijnands, Kemp e Delle Case.
Infine, ecco la Sanremo di fronte ai due coni verde-grigi, la Cipressa e il Poggio. Sulla Cipressa i nove si riducevano a cinque: Bauer, Wijnands, Rooks, Petito e Marc Madiot.
Nella discesa, buttandosi a tomba aperta, Visentini, in compagnia di Lubberding ha tentato invano di agganciare il quintetto. Finalmente, il Poggio. Parapiglia: si sfrangiavano in avanti Beccia e, a distanza, LeMond e Kelly. Tommy Prim cadeva, ora è all'ospedale di Sanremo: dai primi esami sembra abbia la spalla destra fratturata. Moser ha osservato, nella fase, che Beccia, Kelly e LeMond sono stati di un tempismo eccezionale. Noi abbiamo aspettato, inutilmente, il recupero di Moser e di Saronni (quest'ultimo ostacolato dalla rottura del gruppo di cui si è scritto). Il terzetto Kelly-LeMond-Beccia ha dribblato i motociclisti, è sceso a ragionevole velocità su Sanremo. Una volata senza storia.
Sean Kelly non lo scopriremo stasera: nel suo carnet, cinque Parigi-Nizza, un Giro di Lombardia, una Parigi-Roubaix, una Liegi-Bastogne-Liegi. Oggi, la Sanremo. Classe che è oro a diciotto carati. Delle classiche del Nord, gli manca il Giro delle Fiandre. Vorrebbe mettere le mani su una grande gara a tappe e sul Mondiale.
MARIO FOSSATI
ORDINE DI ARRIVO:
- Sean Kelly (KAS) 6hr 57min 19sec. 42.127 km/hr
- Greg LeMond (La Vie Claire) s.t.
- Mario Beccia (Malvor-Bottecchia) s.t.
- Giuseppe Saronni (Del Tongo) @ 23sec
- Bruno Wojtinek (Peugeot) s.t.
- Luciano Rabottini (Vini Ricordi) s.t.
- Adrie Van der Poel (Kwantum-Decosol) s.t.
- Giuseppe Petito (GiS Gelati) s.t.
- Rolf Soerensen (Murella-Fanini) s.t.
- Jean-Philippe Vandenbrande (Hitachi) s.t.
- Sergio Santimaria (Ariostea) s.t.
- Alberto Volpi (Sammontana) s.t.
- Emanuele Bombini (Vini Ricordi) s.t.
- Ron Kiefel (7-Eleven) s.t.
- Guido Bontempi (Carrera) s.t.
- Nico Emonds (Kwantum-Decosol) s.t.
- Steven Rooks (PDM) s.t.
- Ad Wijnands (Kwantum-Decosol) s.t.
- Dag-Erik Pedersen (Ariostea) s.t.
- Charly Bérard (La Vie Claire) s.t.
- Marc Sergeant (Lotto) s.t.
- Eric Vanderaerden (Panasonic) s.t.
- Niki Ruttimann (La Vie Claire) s.t.
- Gody Schmutz (Cilo-Aufina) s.t.
- Silvio Martinello (Sammontana) s.t.
- Francesco Moser (Supermercati Brianzoli) s.t.
- Giuseppe Calcaterra (Atala-Ofmega) s.t.
- Jorg Muller (KAS) s.t.
- Salvatore Cavallaro (Atala-Ofmega) s.t.
- Ezio Moroni (Atala-Ofmega) s.t.
- Urs Zimmermann (Carrera) s.t.
- Laurent Fignon (Système U) s.t.
- Johan Lammerts (Vini Ricordi) s.t.
- Marc Madiot (Système U) @ 30sec
- Yvon Madiot (Système U) s.t.
- Urs Freuler (Atala-Ofmega) @ 51sec
- Gilbert Glaus (Peugeot) s.t.
- Jean-Marie Wampers (Hitachi) s.t.
- Francesco Cesarini (Del Tongo) s.t.
- Alessandro Paganessi (Sammontana) s.t.
- Orlando Maini (Ecoflam) s.t.
- Fons de Wolf (Skala-Skil) s.t.
- Marco Vitali (Cilo-Aufina) s.t.
- Bob Roll (7-Eleven) s.t.
- Frank Van de Vijver (Lotto) s.t.
- Paul Haghedooren (Lotto) s.t.
- Stefano Zanatta (Malvor-Bottecchia) s.t.
- Alfred Achermann (KAS) s.t.
- Claude Criquielion (Hitachi) s.t.
- Sean Yates (Peugeot) s.t.
- Dominique Garde (KAS) s.t.
- Jesper Worre (Santini-Cierre-Conti-Galli) s.t.
- Bruno Cornillet (Peugeot) s.t.
- Claudio Vandelli (Dromedario-Laminox) s.t.
- Tony Rominger (Cilo-Aufina) s.t.
- Acacio Da Silva (Malvor-Bottecchia) s.t.
- Federico Echave (Teka) s.t.
- Roberto Visentini (Carrera) s.t.
- Martin Early (Fagor) s.t.
- Steve Bauer (La Vie Claire) s.t.
- Maurizio Rossi (Ecoflam) s.t.
- Henk Lubberding (Panasonic) s.t.
- Ludwig Wijnants (Roland-Van de Ven) s.t.
- Maarten Ducrot (Kwantum-Decosol) s.t.
- Pierino Gavazzi (Atala-Ofmega) s.t.
- Marino Amadori (Ecoflam) s.t.
- Johan Van der Velde (Panasonic) s.t.
- Charly Mottet (Système U) s.t.
- Joel Pelier (KAS) @ 1min 1sec
- Antonio Bevilacqua (Supermercati Brianzoli) s.t.
- Teun Van Vliet (Panasonic) s.t.
- Silvano Ricco (Dromedario-Laminox) s.t.
- Daniele Caroli (Ecoflam) @ 1min 20sec
- Rudy Dhaenens (Hitachi) @ 2min 5sec
- Dario Mariuzzo (Sammontana) @ 2min 37sec
- Paolo Rosola (Sammontana) s.t.
- Francis Castaing (RMO) @ 2min 45sec
- Stefano Colage (Dromedario-Laminox) s.t.
- Hennie Kuiper (Skala-Skil) s.t.
- Vincent Barteau (RMO) s.t.
- Harald Maier (Supermercati Brianzoli) s.t.
- Stefano Allocchio (Malvor-Bottecchia) s.t.
- Giovanni Mantovani (Vini Ricordi) s.t.
- Valerio Piva (Sammontana) @ 3min 13sec
- Claudio Chiappucci (Carrera) @ 3min 55sec
- Elio Festa (Santini-Ciere-Conti-Galli) s.t.
- Claudio Corti (Supermercati Brianzoli) s.t.
- Jan Wijnants (Hitachi) s.t.
- Jan Koba (Peugeot) s.t.
- Carlo Bomans (Lotto) s.t.
- Adriano Baffi (Gis Gelati) s.t.
- Alessandro Pozzi (Gis Gelati) s.t.
- Franco Chioccioli (Ecoflam) s.t.
- Jean-Luc Vandenbroucke (KAS) s.t.
- Philippe Poissonnier (KAS) s.t.
- Heinz Imboden (Cilo-Aufina) s.t.
- Maurizio Piovani (Del Tongo) s.t.
- Jean-Paul van Poppel (Skala-Skil) s.t.
- Jean-François Bernard (La Vie Claire) s.t.
- Maurizio Vandelli (Ariostea) s.t.
- Steen-Michael Peterson (Santini-Ciere-Conti-Galli) s.t.
- Chris Carmichael (7-Eleven) s.t.
- Doug Shapiro (7-Eleven) s.t.
- Eric Louvel (Peugeot) s.t.
- Léo Schoenenberger (Dromedario-Luminox) s.t.
- Roberto Pagnin (Malvor-Bottecchia) s.t.
- Claudio Torelli (Ariostea) s.t.
- Henri Abadie (Fagor) s.t.
- Jorgen Vagn Pedersen (Carrera) s.t.
- Mauro Gianetti (Cilo-Aufina) @ 5min 55sec
- Gianni Bugno (Atala-Ofmega) s.t.
- Toine Poels (Kwantum-Decosol) @ 7min 31sec
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