PARTENZA SBAGLIATA: DELGADO SI DISTRAE E PERDE TRE MINUTI



la Repubblica, 2 luglio 1989

LUSSEMBURGO -- "Mi sono distratto. Non so dove avevo la testa". Lo spagnolo Delgado non ha trovato altre scuse per spiegare il ritardo con cui si è presentato alla partenza del cronoprologo del Tour. 

La corsa francese comincia, così, con un colpo di scena clamoroso, che relega il vincitore della scorsa edizione all'ultimo posto della classifica con 2 minuti e 54 di distacco dal primo, l' olandese Breukink. 

Distrazione fatale quella di Delgado. Il Tour perde uno dei suoi favoriti prima ancora di cominciare, nonostante in corsa lo spagnolo si sia ottimamente comportato. Ma il ritardo accumulato per non aver risposto a tempo alla chiamata dei giudici di partenza al via era troppo per essere annullato in una gara così breve. 

"Sono uscito per tempo dall'albergo - ha poi spiegato Delgado - mi sono riscaldato bene lungo il circuito, poi ho fatto montare una ruota lenticolare dal meccanico e mi sono allontanato per terminare il riscaldamento e concentrarmi sulla gara. C'erano tante persone sulla linea di partenza e molto frastuono. Non ho sentito il richiamo dei giudici e non ho fatto caso al tempo che passava. Quando sono salito sulla piattaforma i giudici mi hanno avvisato del ritardo. Mi sono lanciato a tutta, ma ormai era troppo tardi". 

Delgado parte dietro, dunque. E la punizione non è che il minore dei mali. A lungo, infatti, si è pensato che lo spagnolo potesse essere addirittura squalificato e eliminato dalla corsa. Ma il commissario Jacquat, presidente della giuria internazionale, ha trovato fra le pieghe del regolamento del Tour la soluzione del problema. 

Lo spagnolo, tuttavia, non rinuncia alle sue aspirazioni. Non è ancora detta l'ultima parola. "Restano ancora 21 tappe per risalire la classifica", ha detto. Sui 7,8 chilometri del prologo lussemburghese, battuti da un vento fastidioso che ha condizionato l' intera corsa, l'unico a scendere sotto i dieci minuti è stato l'olandese Breukink. Favorito dalla sua attitudine in salita, e da uno strappo (di IV categoria) a metà percorso, ha conquistato il diritto a partire con la maglia gialla del primato sulle spalle. 

Ma occorre ugualmente sottolineare la bella prova del francese Fignon, secondo ad un soffio. Il parigino, fresco vincitore del Giro d' Italia, ha fatto vedere un colpo di pedale già bel calibrato sulla corsa francese. E non nutre segreti sulle sua aspirazioni: un tris prestigioso che lo consacri fra i grandi di sempre. 

La paradossale distrazione di Delgado gli rende il compito meno difficile. Anche se ieri si è ben visto che la concorrenza è agguerritissima. Come dimostrano la bella prova dell'irlandese Kelly, terzo, e quella del resuscitato LeMond, l'americano già vittorioso una volta, nell'86, nella corsa francese, arrivati entrambi con il tempo di Fignon. 

Anche il canadese Bauer ha messo in mostra una buona condizione fisica chiudendo al quinto posto. 

Oggi si corrono due frazioni: Lussemburgo-Lussemburgo di 135 km e, nel pomeriggio, una cronometro a squadre (km 46) nei dintorni della stessa città. 

CLASSIFICA 
1) Breukink (Ola) km. 7,800 in 9'54"; 
2) Fignon (Fra) a 6"; 
3) Kelly (Irl) a 6"; 
4) Lemond (Usa) s.t.; 
5) Bauer (Can) a 8"; 
6) Mottet (Fra) a 9"; 
7) Indurain (Spa) a 10"; 
8) Pelier (Fra) s.t.; 
9) Stevenhaagen (Ola) s.t.; 
10) Muller (Svi) s;t.; 11) Marie (Fra) s.t.; 12) Colotti (Fra) a 11"; 13) Simon (Fra) a 12; 14) Yates (Ingh) a 13"; 15) Golz (Ger) s.t.

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