GIOVANNI CAVALLARO - Sequestro Tacchella, spie russe, gli amici lo chiamavano "Serpico"



la Repubblica - 13 novembre 2003

NIZZA MONFERRATO - Martedì sera aveva telefonato a moglie e figlia, la piccola Lucrezia di 4 anni: "Sabato sarò a casa". Ieri mattina però il maresciallo superiore, Giovanni Cavallaro, 47 anni, è rimasto sotto le macerie di Nassiriya. 

"Mi hanno detto che aveva appena preso il caffè con un commilitone e stava tornando nel suo ufficio che purtroppo era proprio sul lato attaccato dai terroristi", sussurra la moglie Sabrina, 35 anni. 

Nei carabinieri Giovanni Cavallaro, originario di Messina, si era arruolato nel '76. "Lo avevamo fatto insieme - dice il gemello Placido che da maresciallo comanda il nucleo operativo di Saluzzo - mio fratello aveva vent'anni di lavoro alle spalle e di pericoli ne ha corsi tanti. Assurdamente è caduto proprio mentre stava per tornare a casa". 

Giovanni Cavallaro era in Piemonte dal '78: prima Chivasso, poi comandante di stazione ad Avigliana e nell'89 a Torino. "Si faceva chiamare Serpico", ricordano i colleghi. Ha preso parte ad inchieste come la liberazione di Patrizia Tacchella e la scoperta delle spie russe alla Olivetti. 
(m. p.) 
(13 novembre 2003)

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