Paulo Vitor Barreto Sotto il segno dell’istrice (2007)



di CHRISTIAN GIORDANO © - Rainbow Sports Books ©
la Repubblica © – ed. Bologna, 20 ottobre 2007

«Un talento; ma è giovane e deve migliorare, a cominciare dalla scelta del barbiere». Novembre 2005, stadio Tardini, parole e musica di Serse Cosmi sospeso, su Barreto, fra il taglio “a istrice” e la doppietta che valse il 2-1 dell’Udinese sul Parma. 

A febbraio, eccone un’altra, al Lens in Coppa UEFA. E poi, sull’attaccante brasiliano che poteva giocare a Bologna e che oggi, invece, il Dall’Ara vedrà in maglia trevigiana, il buio: in tutto, 8 gol equamente distribuiti in due stagioni da 27 e 26 recite. A fare clic, più che l’acconciatura, dicono sia la testa, che s’accende a intermittenza e più in allenamento che in partita. Eppure, in estate, l’allenatore Daniele Arrigoni ci avrebbe scommesso volentieri. E lui sarebbe pure arrivato, con lo sbarco dei Pozzo. Invece, a 700 mila euro l’anno, prova a far gol per la Marca. 

Paulo Vitor Barretto (due t) de Souza è nato a Rio de Janeiro il 12 luglio 1985. Si forma nel Fluminense e poi, sedicenne, lascia in Brasile una “t” e vola, grazie all’agente Héctor Julio, al Treviso, che proprio nel 2001 retrocede in C1. Barreto va nella Primavera e ci ritrova il connazionale Reginaldo Ferreira da Silva (che però è di Jundiai, stato di São Paulo: un altro calcio), un vecchio amico. L’attuale attaccante del Parma, un classe '83, s’affaccia una tantum in prima squadra, il frugoletto deve aspettare il 2003-04: 8 gettoni in B. 

La stagione successiva esplodono: 12 centri Barreto, 11 Reginaldo, intesa perfetta, in campo e fuori. E arriva la A, complici le sventure di Genoa e Torino. Reginaldo prima punta, l’altro subito dietro, nel 4-4-1-1 di Pillon. 

Abile a smarcarsi, veloce, palla al piede Barreto è un’anguilla e tira in porta senza pensarci: funambolismi e gol (12 in 33 presenze) incantano il “Tenni”. Ma il 29 aprile 2005, al San Nicola contro il Bari, rischiato, alla lettera, l’osso del collo in un contrasto, a Barreto si spegne la luce. Per riaccenderla il dg Gardini e il collega (all’Udinese) Leonardi lanciano l’operazione-saudade. Chiuso da Di Natale, Quagliarella, Floro Flores, Asamoah e Pepe, il brasiliano torna a Treviso, in prestito con diritto di riscatto, previo rinnovo fino al 2012. 

Ragazzo umile e grato, compra pure, all’Udinese Club di Fagagna, due abbonamenti: per sé e per un amico. Il sabato in campo col Treviso, la domenica in tribuna laterale al “Friuli”. Oggi passa da noi, da mina vagante, più notato sin qui per i due rossi che per i gol. Colpa del figaro? 

CHRISTIAN GIORDANO
la Repubblica – ed. Bologna, 20 ottobre 2007



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