Coppa d'Africa, antipasto dei Mondiali

Dal 10 al 31 gennaio in Angola si sfideranno le grandi del Continente Nero: un prologo di lusso del Mondiale di giugno in Sudafrica. Ecco allora tutti i protagonisti, la storia, il programma di un fantastico spettacolo. 
 
di CHRISTIAN GIORDANO, Sky Sport 24

L'Africa? Non esiste. Anzi, ne esistono almeno 4. La pensava così Ryszard Kapuscinski, il massimo inviato di guerra del Novecento. Uno che l'Africa la conosceva bene. C'era andato per la prima volta, da corrispondente dell'agenzia polacca Pap, nel 1957. L'anno della prima Coppa d'Africa. E certo non poteva sapere che quella prima, sommaria suddivisione avrebbe avuto, negli anni, una declinazione anche calcistica al di là degli immaginifici soprannomi: i Leoni Indomabili del Camerun, gli Elefanti ivoriani e le tante Aquile: del Mali, le Super della Nigeria o di Cartagine della Tunisia, le Black Stars ghanesi e via fantasticando.

Le 4 Afriche del pallone - Anche nel calcio, infatti, di afriche ce ne sono almeno 4. C'è il calcio spezzettato e molto "europeo" del Maghreb - tecnico, rissoso in Marocco e Tunisia, solido e organizzato in Egitto; quello del Golfo di Guinea, forte e nero: Costa d'Avorio e Ghana, ma anche Togo e Benìn, Nigeria e Camerùn, Ghana; quello - in disarmo e senza tradizione - del Corno d'Africa; quello, inestricabile come le sue foreste, dell'Africa del Sud. Che non significa Sud Africa, un caso troppo a parte, pre e dopo Apartheid, per essere incasellabile. Un calcio che ad Angola 2010 non ci sarà: un paradosso tutto africano per chi organizzerà, a giugno, il primo Mondiale africano.

Nei 4 gironi della 27esima Coppa d'Africa, però, si sfideranno le grandi del continente. Nel Gruppo A, a Luanda, le Palancas Negras (le Antilopi Nere) padrone di casa si giocheranno uno dei primi due posti con l'Algeria di Meghni e Ghezzal e soprattutto un Mali che ha Diamoutene in difesa, Sissoko, Mamadou Diarra e Keita a centrocampo e in attacco; con il Malawi relegato a comparsa.

Nel Gruppo B, a Cabinda, la favorita Costa d'Avorio è all'ultima chiamata: perché questa sarà la Coppa d'Africa del fuoriclasse Drogba e, forse, della grande generazione degli Academièns, i campioncini - tutti ormai sulla trentina - sfornati in serie all'ASEC di Abidjan dal mago dei giovani Guillou. Tranne che in porta, con Barry, la squadra ha stelle in ogni reparto: Eboué dell'Arsenal a destra, i fratelli Touré al centro: Kolo nella difesa dell'Arsenal, Yayà nel centrocampo del Barcellona vincitutto del 2009, dove fa panchina Keita. Alle spalle dell'Olanda del Continente - non solo per i colori e l'idiosincrasia ai rigori, che le costarono il titolo 2006 - i suoi temibili vicini: il Ghana di Essien e Appiah, ma non di Muntari, infortunato, il Togo di Adebayor e il Burkina Faso come quarto incomodo. Insomma: come a Germania 2006, a questa Costa d'Avorio - più che Ancelotti, che sognava di allenarla - manca soprattutto lo stellone di Lippi nei sorteggi.

Nel Gruppo C, a Benguela, l'Egitto bicampione uscente comincerà la caccia al tris consecutivo contro Nigeria, Mozambico e Benin. Il pronostico è una lotta a due fra la squadra del confermato ct Hassan Shehata e le Super Eagles di Martins, l'ex interista che con la doppietta del 3-2 in Kenya, firmata partendo dalla panchina, ha sfilato il pass per Sud Africa 2010 proprio ai Faraoni.

Nel Gruppo D, a Lubango, il Camerun di Eto'o - altra candidata al titolo - nonostante le gufate di Mourinho dovrebbe fare corsa a sé contro Gabon, Zambia e Tunisia. Perché Le Guen, dopo i flop con Rangers e Paris Saint-Germain, non può fallire. E perché nel suo 4-4-2 non è solo Eto'o ma anche Kameni in porta, Assou-Ekotto a sinistra, Makoun e Song nel mezzo. L'altro posto dovrebbe essere della Tunisia, che ha fatto harakiri nello spareggio mondiale di Maputo, ma resta una corazzata al confronto dello Zambia. E del Gabon di Giresse. Il suo giocatore più famoso è l'attaccante Cousin: un milione e mezzo ai Rangers per 3 presenze e zero gol nell'Hull City. Detto tutto. Tutto ancora da scrivere, invece, il destino delle ammesse ai quarti. Dagli incroci fra i Gruppi A e B, C e D uscirà subito qualche grande.

Un secondo dramma nazionale, nell'Egitto che in Confederations Cup ha battuto l'Italia ma non andrà ai Mondiali - neppure viene preso in considerazione. L'obiettivo, anche senza gli infortunati Zaki e Abou Trika, l'eroe del 2008, è il tris consecutivo, record del torneo come le Coppe alzate dei Faraoni: ben 6, contro le 4 di Camerun e Ghana. Forse le uniche che potranno insidiare la Costa d'Avorio. Regina anche troppo annunciata di un'Africa che ogni due anni, a gennaio... esiste.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dalla periferia del continente al Grand Continent

Chi sono Augusto e Giorgio Perfetti, i fratelli nella Top 10 dei più ricchi d’Italia?

I 100 cattivi del calcio