Evasione fiscale: non solo Messi, quanti precedenti...


di Christian Giordano ©, 13 giugno 2013

Prima, la fotocopia del gol del siglo, quello al Getafe col Barcellona in semifinale di Copa del rey 2007. Due mesi dopo, il bis della mano de Dios, nel derby con l'Espanyol, 37esima giornata di quella Liga. Adesso, i problemi col Fisco: il terzo indizio di un'analogia fra i due Diez che comincia a farsi inquietante.

L'Agenzia delle entrate catalana contesta a Lionel Messi, e a suo padre Jorge, una - per ora presunta - evasione da 4 milioni nelle dichiarazioni relative al triennio 2007-2009. E in particolare, alla gestione dei proventi dei diritti d'immagine. 

Secondo l'accusa, che la procuratrice Raquel Amado ha presentata presso la sezione istruttoria di Gavà, dove l'attaccante argentino risiede, la gestione dei diritti d'immagine sarebbe stata affidata a società con base in paradisi fiscali come Belize e Uruguay; e queste società a loro volta avrebbero sottoscritto accordi di licenza o di fornitura di servizi con altre società, riconducibili alla famiglia Messi, sotto la giurisdizione di Regno Unito e Svizzera.

In caso di colpevolezza, ancora tutta da provare, la Pulce sarebbe solo l'ultimo in una lista di campioni anche d'evasione.

Il top player della categoria è stato Valentino Rossi: 20 milioni rateizzati come transazione dei 112 contestati tra IVA, IRPEF, IRAP, sanzioni e interessi nel quinquennio 2000-2004. Per discolparsi, Rossifumi andrà anche ai tg nazionali quasi a reti unificate. 

E come in pista sono finiti dietro al Dottore, anche Marco Melandri, pure lui per residenza fittizia in Inghilterra; oltre a Loris Capirossi, Pierfrancesco Chili e Max Biaggi, salvato dalla prescrizione per la residenza nel Principato di Monaco. Il paradiso fiscale che stava per costare caro a Mario Cipollini, almeno quanto le rivelazioni del dottor Eufemiano Fuentes. Sempre una questione di cattivi consiglieri.

La stessa difesa di Maradona, dal quale il Fisco esige 40 milioni di euro, 3.000 di soli interessi al giorno. Per consolarlo, Fabrizio Miccoli gli ha ricomprato all'asta un orecchino che la Finanza aveva requisito durante uno dei soggiorni italiani. Ma la storia è ancora da raccontare. Messi come Maradona, allora: l'unico paragone al quale entrambi avrebbero volentieri rinunciato.

PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
13 giugno 2013

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