FOOTBALL PORTRAITS - Berardi, è nata una stella (2014)


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di CHRISTIAN GIORDANO ©
Rainbow Sports Books ©

Domenica, 12 gennaio 2014.

Segnatevelo: 19 anni, 5 mesi e 9 giorni. Il poker più giovane nella storia della Serie A. Quella di Domenico Berardi è una di quelle storie, ancora tutta da scrivere, che ti scaldano il cuore. Persino nel nebbione gelido di Reggio Emilia.

In un Sassuolo-Milan infinito, una sera di gennaio, è nata una stella. Doveva essere la serata del gran debutto di Keisuke Honda, che però è rimasto al palo. E' stata la (speriamo prima) partita della vita di un predestinato.

La Juventus lo ha pagato 9 milioni e lo ha lasciato, in comproprietà, al Sassuolo per questa stagione. L'anno scorso giocava largo a destra nel tridente-promozione con Pavoletti centravanti e Troianiello a sinistra. Ma è come tutto è cominciato, la storia che ti scalda il cuore.

Originario di Bocchigliero, paesino dell'entroterra della Sila, è nato il primo agosto '94 a Cariati Marina, provincia di Cosenza. Per papà Luigi, che lavora all'Anas, e mamma Maria, Mimmo sarà campione, e lo iscrivono al Castello. Ci resta fino ai 13 anni, ma nessuno se lo fila. A 14 fa un provino con la Spal, ma non si fida: la società sta per fallire.

A 16 va tre giorni a Modena a trovare il fratello maggiore Francesco che fa l'università lì. Il Modena non ha tempo per un provino. Lui, prima di ripartire, si aggrega agli amici del fratello per una partita di calcetto. Manca il decimo. Un amico del fratello conosce un assistente delle giovanili del Sassuolo. In campo c'è anche Andrea Russo, allora addetto stampa e oggi team manager del Modena. Quell'assistente si chiama Luciano Carlino, che gli organizza il provino: il Sassuolo lo prende negli Allievi Nazionali. Immediato il salto in Primavera, e Pea lo chiama in prima squadra per i playoff di B persi con la Sampdoria.

Piaceva al Manchester United, ma Marotta e Paratici sono arrivati prima. Il suo agente è Beppe Galli, lui stravede solo per Messi. Per timidezza e scaramanzia, è allergico a conferenze e interviste. Ha ceduto una volta, e si è allenato male.

Perdonato dopo lo stop da codice etico - non si presnetò al raduno dell'Under 19 contro la Russia - è già nell'Under 21 di Di Biagio. Toccando ferro per Pepito e El Sha, chissà che non sia lui, per Prandelli in Brasile, il Pablito 78 di Bearzot in Argentina. Segnatevelo.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO


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