Liverpool sette bellezze

Liverpool a forza sette. L'ultima la più sofferta e anche per questo ancora più bella. Contro il Sunderland, che lotta per non retrocedere, i Reds cercavano il settimo successo consecutivo per tenere aperta a tre la corsa al titolo.

Nella giornata che ha sancito il definitvo forfait dell'Arsenal, umiliato sei-zero non a Wimbledon ma a Stamford Bridge nella 100esima panchina di Arsène Wenger coi Gunners, Brendan Rodgers doveva tenere il passo della concorrenza.

I suoi hanno sudato, ma alla fine ci sono riusciti. Solita punizione dai venticinque metri di Steven Gerrard, e complice Vito Mannone - ex Arsenal - gara sbloccata a 6' dal riposo, con l'11esimo centro del capitano.

Tre minuti dopo l'intervallo, partita virtualmente chiusa con il capolavoro di Daniel Sturridge, sinistro a giro là - come dicono in America - dove la mamma nasconde la marmellata, e Chelsea sempre lì, a meno uno. Col City potenzialmente capolista a +3 se dovesse vincere i due recuperi. 

Per la spalla - e che spalla - di Luis Suarez, comuqnue finisca, la stagione è già da sogno: 23 gol in 20 gare, senza scordare i 7 assist.

Che sia un anno buono, si capisce anche da certi particolari. Come la traversa che salva Simon Mignolet su Lee Cattermole a 20' dalla fine, prima dell'inutile 1-2 dell'appena entrato Ki Sung-Yong.

In Premier l'ultimo a fermare il Liverpool è stato il West Brom, 1-1 al The Hawthorns lo scorso 2 febbraio. Domenica all'Anfield, ci proverà il Tottenham che insegue a -1 l'Everton e l'ultimo treno europeo. Per l'ottava meraviglia, Rodgers farebbe di tutto: persino un favore ai "cugini".


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