GALEOTTO FU KOC, PADERBORN PROMOSSO

Dove si trovarono il Papa e Carlo Magno ora c’è la Bundes: non si gioca dopo le 22, a centrocampo un ex rapinatore pentito

di Pierfrancesco Archetti, ExtraTime, Gazzetta dello Sport

Dopo la promozione storica del Paderborn in Bundesliga, alcuni tifosi hanno voluto marcare subito il nuovo territorio facendo pipì sul cerchio del centrocampo. I giocatori invece si saranno liberati in spiaggia, durante il viaggio premio che il presidente ha offerto per l’exploit: destinazione Maiorca, luogo che per il turista tedesco medio significa baldoria senza limiti. Il proprietario Wilfried Finke, settore mobili, non si è trattenuto nelle spese e pure nelle sentenze da tramandare: «Dopo l’incontro tra Carlo Magno e il Papa, questo è l’avvenimento più straordinario per la nostra città». L’imperatore e Leone III parlarono della fondazione del Sacro romano impero, però era il 799 e non tutti i ragazzi del posto ora ricordano l’evento, quindi la Bundesliga salta in primo piano. Soprattutto perché è stata conquistata, grazie al secondo posto in B, con un budget ridottissimo (circa 6 milioni) e dopo soli 9 anni di professionismo. Il numero dei soci è subito schizzato da 1.900 a 6.000 in un mese, anche per avere il diritto all’abbonamento nella prossima stagione. Forse si piegheranno al sentimentalismo anche quei tre abitanti del quartiere dello stadio che nel 2005, durante la costruzione dell’arena da 15 mila posti, fecero causa al club temendo il caos sotto le loro abitazioni. Gelosi della tranquillità notturna, ottennero in tribunale che il Paderborn non finisse mai le gare
dopo le 22. Anche nel nuovo torneo il venerdì sera sarà proibito, a meno di accordi.

Gol e galera
Il capocannoniere del campionato, Mahir Saglik, 15 reti, è a km zero. Nato nella città della Westfalia, 150 mila abitanti, e cresciuto nel club, ha poi cercato fortuna altrove: con il Wolfsburg segnò anche al Milan in Uefa. Ma la storia più significativa è quella di Suleyman Koc, centrocampista arrivato in gennaio. Berlinese ma pure lui di origine turca, qualche anno fa si divertiva a rapinare bar e sale da gioco con i suoi amici della «banda del machete». Condannato a fine 2011 a 3 anni e 9 mesi di carcere, ne ha scontato uno, poi libertà vigilata e lavori sociali lo hanno ridato al calcio, e ora alla Bundesliga: «Sono passato in poco tempo da idiota totale a esempio. Incredibile».

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