Il Tour di Kittel, forse di Nibali, non di Froome

Harrogate. Londra. Lille. Non sono tre indizi, ma tre prove. Tre prove provate che Marcel Kittel è il più forte velocista al mondo. “Potrei sprintare a occhi chiusi” aveva detto il giorno prima a L’Equipe dopo la strepitosa volata di Londra.

Ma nella prima frazione francese di questo suo straordinario inizio Tour, ha dovuto tenerli bene aperti perché Alexander Kristoff, per batterlo, le ha tentate tutte. Per riuscrici, l’unica strategia possibile è attaccarlo da lontano, e il norvegese l’ha capito. Ci ha provato, da lontanissimo. Ma questo Kittel è quasi imbattibile. E questo è il suo Tour.

Potrebbe non esserlo, invece, per Chris Froome, che quest’anno sembra incapace di scrollarsi di dosso la sfortuna. Altra caduta, stavolta a dieci chilometri dal via, e sempre sul fianco sinistro. Lo stesso martoriato nel Giro del Delfinato. In vista del Pavé di Arenberg mercoledì, e Contador permettendo, un indizio in più che la lunga marcia verso Parigi Vincenzo Nibali possa concluderla in giallo.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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