Lamporecchio, l'ombelico del Tour

Certo che fa l'occhiolino, Rafal Majka. Primo sulle Alpi a Risoul, primo sui Pirenei a Pla d'Adet. Il 24enne polacco della Tinkoff Saxo neanche doveva esserci al Tour, e invece in quattro giorni ha già vinto due tapponi. E con il secondo successo da pro, la maglia a pois di miglior scalatore - così amata dai francesi - sembra ormai la sua seconda pelle. Come la gialla per Vincenzo Nibali.

Allo Squalo, dopo le tre vittorie e i due secondi posti, mancava soltanto il terzo gradino del podio. In cima al Pla D'Adet è arrivato anche quello, alle spalle del suo amico-rivale di sempre: Giovanni Visconti. La 17esima tappa, infatti, è stata anche la sua grande occasione perduta.

Nato a Torino e cresciuto a Palermo, come Nibali anche Visconti ha lasciato la Sicilia per la Toscana. Enzo per Mastromarco, Giovanni per San Baronto: 3 chilometri attorno a Lamporecchio, e una rivalità fortissima: ma più tra tifosi che tra i corrdiori. Quante volte - tra juniores e dilettanti - Nibali faceva la corsa, e Giovanni gliela sfilava allo sprint. A gennaio Visconti era in un lettino d'ospedale con una gamba fratturata al criterium di Adelaide. Sei mesi dopo è arrivato a tanto così, 29 secondi, dal triplice sogno di vincere una tappa al Tour, e davanti a Nibali maglia gialla. Una favola senza lieto fine per colpa di Majka, ma Lamporecchio - almeno per un giorno - si sente l'ombelico del mondo.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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