Il Parco del principino

C'era il gotha del calcio europeo e mondiale, presente e passato, al Parco dei Principi. In campo e in tribuna. Ma fra tante stelle a rubare la scena è stato il piccolo principe, Marco Verratti da Pescara; 22 anni il 5 novembre.

Primo gol - e addirittura di testa - con il PSG, sei anni il primo da professionista: era il 9 agosto 2009; un altro 3-2, quello del Pescara contro la Sangiustese in Coppa Italia. Il primo in campionato, in Serie B, arrivò 15 giorni dopo, il 24 agosto, nel 2-0 in casa sul Rimini. L'ultimo prima dell'avventura parigina, data invece 29 maggio del 2011: ancora un 3-2, sempre all'Adriatico ma contro il Cittadella.

Stavolta, il 3-2 pesantissimo per gli equilibri del girone, arriva sotto gli occhi di Zlatan Ibrahimovic, in tribuna per l'infortunio al tallone sinistro che gli ha impedito di affrontare l'unico club che non lo ha capito. In stagione il Barça non aveva ancora preso gol; record che, fra i top campionati europei, adesso resta sulle spalle della Juventus. A Parigi ne ha incassati tre in 54 minuti, in una serataccia nella quale ha sempre dovuto rincorrere.

Avanti dopo 10 minuti col solito David Luiz, che come Thiago Silva in estate tanto piaceva ai blaugrana, la squadra di Blanc s'è fatta riacciuffare dalla solita magia di Leo Messi in perfetto new tiki taka-style: sesto gol in stagione, il 68esimo in carriera in Champions League.

Dopo il nuovo vantaggio di Verratti e il 3-2 di Matuidi in contropiede, Neymar riapre la partita ma contro il PSG di un super Pastore, però, non basta: l'argentino strapagato 42 milioni al Palermo, nasconde palla fino a 4' dalla fine. Poi tutti in piedi: per il Flaco e per il principino. Stavolta il Parco parigino è tutto suo. Costava 9 milioni, ma in Serie A nessuno se l'è sentita di investirli. Ormai, è tardi: come è più di Balo costa come la Gioconda. 
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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