Hesjedal, Uneasy Ryder

La resurrezione di Hesjedal e Froome, un Contador alla Merckx, Uran Uran e Valverde sconfitti di giornata. Sono questi i verdetti della terribile Camperona, finale inedito per una Vuelta che non semtte di regalare spettacolo.

Hesjedal non vinceva dal trionfale Giro d'Italia del 2012, e riuscirci otto giorni dopo la bufala-web del presunto motorino nella bici, dà, se possibile, ancora più soddisfazione. Gran numero, quello del canadese, che ai 150 metri dal traguardo ha riacciuffato e superato lo svizzero Oliver Zaugg.

L'uomo della Saxo Tinkoff che la maglia rossa Contador, come faceva il Cannibale, aveva mandato nella fuga giusta: 9 su 23 sono arrivati in fondo prima del gruppo. Un classico del ciclismo, quello di mandare un proprio gregario capace di vincere la tappa o di farla perdere agli avversari di classifica.

Zaugg, 33enne che nel palmarès ha il Lombardia 2011, ha cullato l'occasione della vita. Dietro, Chris Froome ha frullato come ai bei tempi. A Contador ha rosicchiato solo 7 secondi, ma ha messo una bella ipoteca per il podio finale di Compostela: adesso è terzo a 1'13", Rodriguez è quarto a 1.29, Uran Uran quinto a 2.07.

Valverde, per una volta generoso, ha attaccato per primo ma poi è andato in difficoltà e adesso insegue la maglia rossa a 42 secondi. Bravo Aru a restare attaccato ai migliori: Fabio è salito di un altro gradino e adesso è sesto a 2.15. Ma la tre giorni di scalate è appena cominciata, e il 24enne di Villacidro può stupire ancora. Lo spettacolo, in questa Vuelta, non finisce mai.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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