Navarro, la Vuelta buona
Finalmente è arrivata, Dani. Una vittoria, una qualsiasi, lo spagnolo Navarro la inseguiva da un anno, e alla Vuelta da una vita. Una vita da ex gregario, fedelissimo di Alberto Contador, e che adesso alla Cofidis - a 31 anni - s'è reinventato capitano.
Ed è arrivata, finalmente, nella tredicesima tappa, un'indigestione di "mangiaebevi" con arrivo sullo strappo del Parque de Cabarceno. Il redivivo Cunego, che su queste strade annusa già aria di Mondiale, ci ha provato in tutti i modi ad azzeccare la fuga giusta. Ma non era giornata. La giornata giusta è stata invece quella di Navarro, che a due km dall'arrivo ha piazzato lo spunto giusto.
Un numero da finisseur che ha messo in fila il connazionale Dani Moreno e l'olandese Wilko Kelderman.
E soprattutto i big: Valverde e la maglia rossa Contador. Il suo sosia, il suo ex capitano. Per una volta battuto. La vittoria inseguita da un anno, e sognata da una vita, è finalmente realtà.
Ed è arrivata, finalmente, nella tredicesima tappa, un'indigestione di "mangiaebevi" con arrivo sullo strappo del Parque de Cabarceno. Il redivivo Cunego, che su queste strade annusa già aria di Mondiale, ci ha provato in tutti i modi ad azzeccare la fuga giusta. Ma non era giornata. La giornata giusta è stata invece quella di Navarro, che a due km dall'arrivo ha piazzato lo spunto giusto.
Un numero da finisseur che ha messo in fila il connazionale Dani Moreno e l'olandese Wilko Kelderman.
E soprattutto i big: Valverde e la maglia rossa Contador. Il suo sosia, il suo ex capitano. Per una volta battuto. La vittoria inseguita da un anno, e sognata da una vita, è finalmente realtà.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
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