Scazzola, l'altro “speciale”

di STEFANO DOLCI, Eurosport

Al debutto tra i professionisti Cristiano Scazzola, tecnico della Pro Vercelli neopromossa in Serie B, è riuscito a trasformare da un anno all’altro una squadra, reduce da una retrocessione e 26 sconfitte, in una formazione quasi imbattibile. Dal 1° settembre 2013 al 7 giugno 2014 le “Bianche Casacche” hanno colto 33 risultati utili in 34 partite di campionato (17 vittorie e 16 pareggi), senza mai perdere in casa al “Silvio Piola” e con la difesa meno battuta dell’intera Prima Divisione Lega Pro: 19 reti incassate fra regular season e playoff.

Un capolavoro, quello realizzato dalla gloriosa squadra piemontese, frutto anche della tenacia e del grande entusiasmo trasmessi dal 43enne ex centrocampista con un breve passato nel Genoa che, dal 2006, si è legato a doppia mandata con il club piemontese: tre anni da calciatore, partecipando sul campo alla promozione dalla D alla C2, poi, 4 anni fa, la sua avventura da tecnico guidando prima la formazione allievi poi la Primavera e in seguito la prima squadra. Un uomo che ha avuto da subito il principale merito di trasmettere una grande positività ad uno spogliatoio nel quale regnava il malcontento e l’amarezza e che ha imparato sulla propria pelle quanto sia importante lottare e credere che i sogni, anche i più utopici, si possano realizzare.

UN MIRACOLO CHIAMATO VIRGINIA – Se la promozione in Serie B da allenatore esordiente rappresenta il successo sportivo più importante nella carriera sportiva di Scazzola, la vittoria più bella che Cristiano e la sua compagna Eliana hanno potuto ricevere è Virginia, la figlia di quasi 6 anni che sabato scorso al termine del match col Sudtirol è corsa subito verso il papà ad abbracciarlo e a festeggiare insieme a lui. Virginia per Cristiano, Eliana e per tutti è la prova provata che niente è impossibile, soprattutto se al tuo fianco puoi contare su una equipe di medici straordinari capaci di non arrendersi nemmeno laddove la medicina, nove volte su dieci, si arrende. Virginia nasce all’ospedale Gaslini di Genova il 26 giugno 2008 dopo soli 6 mesi di gestazione. Pesa appena 640 grammi ed è una creatura poco più lunga di un palmo di mano. I medici l’hanno fatta nascere in fretta e furia dopo che un’ecografia aveva appurato che la bimba non cresceva più da almeno 20 giorni. Quando viene al mondo i genitori non possono nemmeno vederla perché i medici la mettono subito in un incubatrice e la trasferiscono nel reparto di rianimazione neonatale. Da quell’incubatrice inizia la titanica battaglia per la vita di Virgy che, appena 4 giorni dopo essere nata, viene operata al cuore e per 96 giorni resta nel reparto di rianimazione accudita dai medici, dalle preghiere e dall’incrollabile speranza di Cristiano ed Eliana che non la mollano un secondo. All’inizio di ottobre Virginia può finalmente tornare a casa in braccio a Cristiano e a mamma Eliana che il 26 giugno 2009 si sposano davanti agli occhi della loro bimba che festeggia il primo anno di vita.

UN’ANNATA MEMORABILE - Ora che sono trascorsi quasi 6 anni da quel periodo così complicato, Cristiano può godersi un periodo di meritata vacanza in famiglia in attesa di confrontarsi con la Serie B con la Pro Vercelli: “Quando è giunto il fischio finale ho visto che mia figlia stava venendo verso di me e l’ho subito presa in braccia ed alzata al cielo – ci racconta mister Scazzola, che insieme alla moglie Eliana ha fondato un gruppo per raccogliere fondi chiamato “Insieme per il Gaslini... gli amici di Virginia Marialinda Scazzola” - Questa per lei è stata un’annata fortunata perché avendo perso una sola gara in tutta la stagione ha praticamente sempre potuto vedere, un papà sorridente e poco stressato per le vicissitudini del campo… A parte gli scherzi, sabato è stato veramente molto bello vedere il “Silvio Piola” pieno in ogni ordine di posto e soprattutto vedere tante famiglie allo stadio e tutti i bambini dei calciatori festeggiare questa meritatissima promozione. Nella straordinarietà di questo campionato trascorso sempre al vertice c’è anche l’aver riacceso l’entusiasmo della piazza che ci ha sempre sostenuto e ci è stata vicina anche quando all’ultima giornata abbiamo perso la chance di vincere il campionato e sorpassare l’Entella. Lì il gruppo ha mostrato davvero di essere speciale: venivamo da 7 vittorie di fila ed avevamo tutto da perdere nei playoff visto che tutti ci davano come favoriti. Invece i ragazzi sono stati bravissimi a non mollare e negli spareggi abbiamo ottenuto 3 vittorie e un pareggio, riuscendo a riconsegnare subito la Serie B”.

Ora la prossima sfida per Scazzola e la Pro Vercelli sarà quella di confermarsi all’altezza della cadetteria, non commettendo gli stessi errori che nel 2012-2013 hanno riportato i piemontesi in Lega Pro: “Ovviamente il compito di costruire la squadra è della società e per questo preferisco che sia il direttore a parlare di queste cose… - si nasconde Scazzola, che scaramanticamente negli ultimi 3 mesi di campionato ha sempre indossato la stessa giacca rosso mattone portafortuna - Comunque ritengo che abbiamo una base importante e soprattutto un gruppo con valori veri. Io sono pronto per questa sfida affascinante ed importante: la B è diversa dalla Lega Pro, il campionato sarà lungo e dispendioso ed io dovrò essere all’altezza della situazione. Il bello di questo mestiere è che non si finisce mai di imparare. Ed io sono già pronto per rimettermi al lavoro e continuare il mio percorso di maturazione…”.

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