CR70
CR70, e non sentirli. Settanta gol in 106 partite di Champions League, uno in meno del recordman assoluto: Raul Gonzalez Blanco. Leyenda merengue, e illustre predecessore di quella camiseta número siete che ha fatto la storia del mito madridista: Kopa, Amancio Amaro, Pirri, Juanito, Emilio Butragueño, appunto Raul e, adesso, Cristiano Ronaldo.
Da buon ex United, per la cifra tonda quale migliore occasione per segnare il suo primo gol ad Anfield. E che gol...Meraviglie nella meraviglia l'assist delizioso di James Rodriguez, uno che parla lo stesso linguaggio tecnico, e la battuta d'anticipo del portoghese, che brucia con un unico movimento Lovren e Skrtel.
A chiudere il conto il solito Karim Benzema, alla seconda doppietta stagionale dopo quella all'Athletic Bilbao in campionato del 5 ottobre.
CR, a dirla tutta, poteva anche raggiungerlo, il mito Raul e rispondere a Leo Messi, salito - martedì contro l'Ajax - a 69 gol in 89 gare di Champions: ma si è mangiato il 4-0 che ormai pareva fatto. Sarebbe stata la perfetta rivincita del cappottino cucito addosso al Real dal Liverpool l'11 marzo 2009: espugnato 1-0 il Bernabéu nell'andata degli ottavi, i reds vinsero 4-0 al ritorno con doppietta e un rigore di Gerrard e gol di Fernando Torres e Andrea Dossena prima di uscire ai quarti contro il Chelsea.
Era tutto un altro Liverpool. E tre mesi dopo sarebbe stato tutto un altro Real: con CR7. Oggi, ancora per poco, CR70. E se se li sente, proprio non si vede.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
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