Capello prende la paga
L'aspetta da cinque mensilità, e Fabio Capello non vedeva l'ora di prenderla la paga. In senso letterale, però. Quella intesa come stipendio. Invece a prenderla, e pesante, è stata la sua Russia, battuta 1-0 dall'Austria che all'Ernst Happel di Vienna aveva il suo miglior giocatore, Alaba, infortunato e in tribuna come spettatore.
Ma anche senza l'uomo-ovunque nel futuristico Bayern di Pep Guardiola, l'Austria si è confermata rivelazione del Gruppo G, che adesso guida da imbattuta con 10 punti in quattro partite, e il prezioso scalpo della grande favorita del girone.
Il Ct non esonerabile in virtù del contratto da 8 milioni annui prolungato fino alla fine del Mondiale in casa del 2018, aveva detto di pensare solo alla partita, anche se per Vienna non sono partiti i suoi collaboratori Christian Panucci e Massimo Neri, entrambi ancora senza contratto.
Ma alla partita ci ha pensato, e bene, anche il suo collega Marcel Koller. E la sua Austria poteva già sbloccarla nell'azione immediatamente precedente all'1-0, con il non-gol dello stesso Rubin Okotie. Ironia della sorte, correttamente non concesso da un arbitro inglese, Martin Atkinson. A differenza del gol fantasma di Lampard negli ottavi contro la Germania al mondiale sudafricano, stavolta a Capello è andata bene.
Ma il sollievo è durato meno di un minuto. Perché col punticino in Montenegro la Svezia ha scavalcato la Russia al secondo posto. Non bastavano il palo di Kokorin e il gol in fuorigioco. Alla Svezia, è stato annullato il gol - buono - di Ekdal. E il palo ha detto no alla doppietta di Ibra, in gol al rientro in nazionale dopo l'infortunio al tallone. Sempre impagabile Ibra, anche per il suo sponsor tecnico, ma non quanto Capello.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
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