Dortmund, disturbo bipolare


Già agli ottavi di Champions League, e con un turno di anticipo, anche se in un girone non impossibile con Arsenal, Anderlecht e Galatasaray. Ultima da sola con appena 11 punti in tredici giornate di Bundesliga. Difficile da spiegare con i soli, freddi numeri un avvio di stagione così bipolare del Borussia Dortmund.

Gli infortuni, tanti e pesantissimi, spiegano molto, ma non tutto. Reus, Hummels, Papastathopoulos, Immobile, Kirch, Blaszczykowski e adesso, nel 2-0 di Francoforte contro l'Eintracht, di nuovo Piszczek, a lungo fuori la scorsa annata. 

Ma anche con un robusto e prolungato alibi come questo, come può una squadra seconda negli ultimi due campionati e finalista di Champions appena due stagioni fa ad aver racimolato, in campionato, solo due risicate vittorie interne con Friburgo e Gladbach (grazie al clamoroso autogol di Kramer) più quella esterna con l'Augsburg, e il doppio 2-2 con Stoccarda e la matricola assoluta Paderborn?

Una squadra che ha sì ceduto, per di più al Bayern, il centravanti Robert Lewandowski, capocannoniere della scorsa Bundesliga, ma che per rimpiazzarlo ha preso il top scorer della Serie A, Cito Immbile, e dall'Hertha Berlino il colombiano Adrián Ramos, da cinque anni uno dei migliori attaccanti di Germania. Ma come sta accadendo al Liverpool del post-Suarez, in due Immobile e Ramos non hanno fatto nemmeno mezzo Lewandowski.

L'attacco, però, è solo uno dei mille problemi di Juergen Klopp, forse ormai a fine ciclo.  Solo 14 gol fatti contro i 21 subiti; l'anno scorso ne aveva presi 38 nell'intero torneo. La tenuta difensiva non è mai stata il suo forte, ma senza il talento di Reus - al suo anno nero, crac alla caviglia e dopo il mondiale addio anche alla stagione - con l'eterna lacuna del terzino sinistro, il tardivo rientro di Gundogan, ci mancava anche l'anemia offensiva.

Aubemayang non segna quanto un anno fa, e forse nella trequarti uno tra Mkhitaryan e Kagawa è di troppo. Perlomeno questo Kagawa, tornato - come l'ormai panchinaro Sahin dal Real - ombra di se stesso dopo il mezzo flop al Manchester United.

Messa in bacheca l'illusoria supercoppa tedesca, secondo dispiacere estivo in fila per il super Bayern di Guardiola, la peggior di partenza in Bundes negli ultimi 27 anni ha fatalmente ridimensionato gli obiettivi stagionali. E adesso il club religione laica della Westfalia può solo pensare a limitare i danni prima della sosta invernale.

Con il recupero degli infortunati e i soldi del cammino in Champions, vero obiettivo della società, la classifica potrà solo migliorare. Difficile che questo gruppo retroceda, ma il tempo stringe. E là sotto non aspettano.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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