Ibra forza 4


Monday, 10 November 2013

Ci sono serate che nell'aria emanano il profumo della Storia. Serate in cui il gigante torna bambino, e in lui cresce la voglia - insopprimibile - di riscriverla. Una, due, tre, quattro volte. Che sia una notte di novembre, come quella di un anno fa: 4-2 all'Inghilterra. O un normale mercoledì di Champions, 5-0 del suo PSG a Bruxelles su un Anderlecht impresentabile a questi livelli.

È in serate così che ti rendi conto di che giocatore, Zlatan Ibrahimović, è diventato. Ibra gioca per vincere, ma gioca - ancora - perché adora giocare. Come il piccolo Hajrudin Kamenjaš, un ragazzino bosniaco malato di leucemia che lo ha commosso in un video dell'associazione tedesca Light For Tomorrow. Ibra gli ha donato quella originale della sua doppietta al Benfica.

Dicono che in Champions non incida: 37 gol in 98 match. In questa, sei in tre gare: due a partita. In un anno senza Europei e Mondiali, e con Lionel Messi mai così spesso fermo: numeri da Pallone d'oro. Se non fosse l'anno magico di Franck Ribéry, stella fra le stelle ne Das Triple e cavalcato da L'Équipe, solo Cristiano Ronaldo può toglierglielo. 

Sempre che, nello spareggio che ne lascerà fuori uno dal Mondiale, il gigante non torni bambino. E senta in certe serate il profumo della Storia.

PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
lunedì 10 novembre 2013

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