Man derby: che musica, maestri
Blue Moon o Glory Glory Man Utd? Qual è, oggi, la colonna sonora di Manchester? La classifica dice City, perché anche perdendolo, il derby numero 168, i campioni uscenti sarebbero sopra ai cugini: 17 contro 16. Ma lo dice, soprattutto, la storia recente, recentissima. Due vittorie su due, sette gol fatti e solo uno subìto la scorsa Premier; sei punti - col senno del poi - essenziali per vincere il campionato: 3-0 all'Old Trafford e 4-1 all'Etihad.
Lo stadio portafortuna di Wayne Rooney, contro i vicini "sempre più rumorosi" - copyright di Sir Alex Ferguson - da quando la proprietà è passata allo sceicco Mansour. Roo è il miglior marcatore nella storia del Mancunian Derby con 11 gol in 22 stracittadine, e cinque nelle sue ultime quattro visite al City of Manchester Stadium.
Il capitano, che nell'ultimo turno ha lasciato i gradi a Robin van Persie, autore dell'1-1 nel recupero, ha assistito al big match di domenica all'Old Trafford dal directors's box. E stavolta, finiti di scontare i tre turni di squalifica, vuole esserci. Il problema è quel piede che lo fa zoppicare dall'allenamento di lunedì.
E con Radamel Falcao ancora convalescente dall'infortunio alla coscia che gli ha fatto saltare il Chelsea, capolista in fuga a +10 sullo United e già fermata sull'1-1 fuori casa anche dal City, Louis van Gaal potrebbe riaffidarsi al 4-1-4-1 che ha frenato i Blues londinesi: Blind davanti la difesa, e Januzai e Di Maria larghi sulle fasce.
Con il rientro di Roo potrebbe star fuori Mata, avvelenato ma deludente da ex contro Mourinho. Van Gaal intanto si consola: in un sol colpo ha ritrovato van Persie - decisivo (nel bene e nel male) - e ha rigenerato Marouane Fellaini, tornato quasi quello dell'Everton con David Moyes, che un anno fa spese 27 milioni e mezzo di sterline per portarselo all'Old Trafford.
Offerto a destra e a manca in estate, Fellaini è stato determininante nei pareggi con West Brom e Chelsea. Van Gaal ha detto che il belga a gennaio non andrà via. E chissà che all'Etihad, con la sua debordante fisicità, non sia lui a suonarle alla super orchestra di Manuel Pellegrini.
CHRISTIAN GIORDANO, SKY SPORT 24
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