Marchi di fabbrica

A cura di Salvo Ferrara, Gianlucadimarzio.com

Otto reti in dodici gare, tre tutte insieme. Al Bari. Al primo anno in B della sua Pro Vercelli. Ed è già record, perché non era mai andato oltre i sei, segnati con la Triestina nel 2010/11. Da esterno a prima punta, classe 1985: è questo il biglietto da visita di Ettore Marchi, il capocannoniere che non ti aspetti. Da Gubbio in giro per l’Italia, con la valigia sempre in mano e la voglia di segnare ovunque. Triestina, Sangiovannese, Bellaria, Portogruaro, Sassuolo e Benevento. Poi Vercelli, dove sembra aver trovato la sua dimensione ideale. Con 16 gol è stato uno dei protagonisti del ritorno in Serie B del club bianconero, trascinatore e idolo della tifoseria. Adesso, Marchi vuole alzare l’asticella. E la tripletta al Bari di Devis Mangia è già da incorniciare.

- Che emozione hai provato e a chi l’hai dedicata?
“E’ stata sicuramente una gran bella emozione, perché è stata la mia prima tripletta in carriera. Non ho dediche particolari”.

- Nella scorsa stagione quelle 16 reti, decisive per la promozione, adesso sei già a quota otto. Vercelli ti fa bene, possiamo dire che hai trovato la tua dimensione ideale?
“Io mi trovo bene a Vercelli. Non so se ho trovato qui la mia dimensione ideale. Posso dire di trovarmi benissimo. Da quando sono arrivato ho ricevuto tanta stima e tanto affetto da parte di tutti. Questo mi ha agevolato nel mio lavoro in maniera enorme. Non è che dalle altre parti mi sia trovato male, ma a Vercelli ho trovato quel qualcosa in più che mi permette di esprimermi al meglio".

- Da esterno a prima punta, come hai vissuto questo cambio di ruolo?
“Lo scorso anno quando sono arrivato a Vercelli mister Scazzola mi ha messo subito centravanti. Credo che già lo avesse pensato prima del mio acquisto. E’ stata una mossa che in questo momento sta dando ragione al mister. Io, in passato a Gubbio e qualche volta al Sassuolo, avevo già fatto la prima punta, però in linea di massima avevo giocato sempre molto più lontano dalla porta. E’ stata una bella scoperta anche per me perché pensavo di non poterlo fare più, ma son stati bravi loro, lo staff tecnico, a credere in questa situazione”.

- Hai un attaccante di riferimento, una punta che ti piace particolarmente?
“Ogni giocatore ha delle caratteristiche ben precise. A me in generale piacciono i calciatori molto concreti perché si avvicinano di più alle mie caratteristiche”.

- Passiamo alla Pro, il Piola si sta rivelando un fortino inespugnabile ma come migliorare il rendimento in trasferta?
“E’ innegabile che in casa noi stiamo costruendo il nostro campionato. Abbiamo fatto al Piola quattordici punti su diciassette. Bisogna continuare, secondo me, a lavorare intensamente. Fuori casa siamo stati condannati da qualche episodio e il risultato alla fine ha determinato questi valori. Tuttavia se riusciamo a stare concentrati come abbiamo fatto in altre partite i risultati arrivano anche fuori casa”.

- Per te la doppia cifra è ad un passo, che obiettivi ti poni?
“Io ragiono come nella prima parte del campionato. Non mi soffermo molto sulle cifre o sulle statistiche personali. Da ieri insieme al resto della squadra abbiamo iniziato a pensare alla trasferta di Vicenza. Per quanto riguarda me, quello che verrà sarà tutto ben accetto. Non mi piace fissarmi dei termini”.

- Ma te lo aspettavi di segnare così tanto?
“Non mi piace troppo pensare a questo, altrimenti ci si sofferma molto sulle cose. Non me lo aspettavo, è arrivato questo momento e sono contento della situazione. Sono consapevole del sacrificio e del lavoro che si deve fare per raggiungere determinati obiettivi. Non si può mollare neanche un centimetro e devo continuare a lavorare molto”.

- Prossimo turno a Vicenza contro una squadra che ha cambiato da poco l’allenatore. Potrebbe essere la volta buona per sconfiggere il mal di trasferta?
“Per noi è uno scontro diretto, una partita fondamentale. Loro saranno carichi e dobbiamo esserlo anche noi, vista l’importanza del match per il nostro obiettivo primario che è esclusivamente la salvezza. Inoltre può servirci a togliere l’etichetta della squadra forte soltanto in casa”.

- Qual è il tuo sogno nel cassetto?
“Non ne ho uno in particolare. Vivo sempre alla giornata. In questo momento penso al Vicenza e sogno di far bene in questa trasferta e di riuscire a toglierci questa etichetta che ci permetterebbe di raggiungere una buona posizione di classifica. Per il resto, vedremo in seguito”.

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