Garritano, ragazzo di Calabria

di Gianluca Di Marzio, gianlucadimarzio.com
06-04-2013 11:30

Chiamateli “emigranti del pallone”. Sono quei ragazzi che nell’età dell’adolescenza abbandonano la loro famiglia, i loro affetti inseguendo un sogno: affermarsi nel mondo del calcio. E sono tanti. Si alternano sacrifici e soddisfazioni, nell’eterna lotta della difesa della propria giovinezza e la consapevolezza che certi percorsi impongono di maturare in fretta. 

Luca Garritano, attaccante della Primavera dell’inter, era già a conoscenza di ciò perché fa parte di una famiglia di calciatori: suo padre Adolfo ha giocato nelle giovanili di Torino e Ternana, suo zio Paolo nella primavera della Reggina, suo cugino Manolo Mociaro gioca in Serie D nel Cosenza ma soprattutto suo zio Salvatore ha vinto uno scudetto con il Torino di Pulici e Graziani nel 1975-76. 

Ma chi è Luca Garritano? Un ragazzo del Sud, precisamente della Calabria. Comincia a giocare a calcio a sei anni al Real Cosenza, dove resta fino ai 14 anni, quando finisce nel mirino degli osservatori di varie società di Serie A. 

Si muove prima di tutti l’Inter con l’osservatore Enzo Tritico, che trova un accordo con il presidente del Real Cosenza, Vincenzo Terri, per portare a Milano un talento convocato già nella rappresentativa regionale e noto a tanti addetti ai lavori del calcio giovanile calabrese. 

Non ci sono accordi scritti, arriva anche un’offerta più allettante della Fiorentina, oltre al forcing della Reggina ma Terri e la famiglia Garritano non tradiscono la parola data a Tritico ed all’Inter. Questione di educazione e di serietà, valori da non tradire mai. Luca Garritano allora si trasferisce a Milano, dove è ospitato in convitto. 

I primi giorni sono molti duri, Luca pensa al ritorno a casa; accusa il trasferimento, il distacco dalla famiglia e dagli amici. Il periodo difficile dura poco, una sola settimana, poi s’integra nel gruppo dei Giovanissimi Nazionali e non ne vuole più sapere di tornare indietro. Comincia una cavalcata all’insegna della crescita, fatta di soddisfazioni e vittorie. 

Nell’estate del 2009 arriva la prima grande gioia con la vittoria dello scudetto Giovanissimi Nazionali; Luca Garritano è uno dei protagonisti della finale contro l’Empoli vinta per 1-0 con un gol di Yago Del Piero nei supplementari. Luca realizza nove reti in tutta la stagione e mette in evidenza la principale risorsa del suo repertorio: gli assist per i compagni. 

Garritano nasce come centrocampista centrale, poi nell’ultima stagione al Real Cosenza per esigenze della squadra è spostato nel ruolo di trequartista, sfruttando così le sue qualità nella fase offensiva. Si tratta comunque di un giocatore molto duttile, che nell’Inter è stato utilizzato in diversi ruoli: trequartista, seconda punta, esterno d’attacco sia a destra che a sinistra. La capacità d’adattarsi a più ruoli rende ancora più prezioso il suo importante bagaglio tecnico. 

Nella stagione 2009/10 Luca gioca negli Allievi Regionali di Paolo Tomasoni; Pasa, Bandini e Mbaye sono gli unici ’94 aggregati sotto età agli Allievi Nazionali di Giorgio Gatti. Luca segna 10 gol e continua a mettere in mostra il suo repertorio, notato da Antonio Rocca che lo convoca in Under 16, cominciando un percorso con la maglia della Nazionale che dura fino ad oggi visto che è un punto fisso dell’Under 19 di Evani. 

La stagione successiva è quella della consacrazione; va nuovamente in doppia cifra con gli Allievi Nazionali, segnando 13 gol ed arriva un altro successo: il prestigioso trofeo “Città Arco di Trento-Beppe Viola”. L’Inter sconfigge 5-1 in finale il Torino, Garritano si toglie anche la soddisfazione di mettere la sua firma sulla vittoria realizzando il quarto gol. La leva ’94 dell’Inter esprime grandi qualità e Garritano è uno dei nomi seguiti da tutti gli addetti ai lavori. 

Durante il mercato estivo, il Cesena riesce a strappare la metà del suo cartellino nell’operazione Nagatomo, prelevato a Gennaio in prestito con diritto di riscatto dall’Inter, che, però, pretende la permanenza di Garritano a Milano, dove è aggregato alla Berretti di Sergio Zanetti. 

Stramaccioni è folgorato dal suo talento e spesso lo convoca anche in Primavera. Il giorno dell’esordio è il 19 Ottobre 2011, per i sedicesimi di Coppa Italia contro il Chievo. Garritano bagna il debutto con un gol, quello del momentaneo 2-0 quando corregge in rete un rigore fallito da Duncan. Nella scorsa stagione Garritano ha realizzato un piccolo record, ha vinto due scudetti nella stessa stagione, nelle categorie Berretti e Primavera, facendo gol in entrambe le finali, sia contro l’Atalanta di Bergomi che contro la Lazio di Bollini. 

Non sono gli unici successi di un magico 2012, c’è anche il torneo internazionale “Valentin Granatkin” vinto con l’Under 18 a San Pietroburgo. Garritano è l’uomo delle finali ed, infatti, va a segno anche con la maglia azzurra nel 4-0 rifilato alla Finlandia. Durante lo scorso mercato estivo, l’Inter ha rinnovato la comproprietà con il Cesena e ha trattenuto Garritano che non solo è un punto fermo della Primavera di Bernazzani, dove ha realizzato 8 gol in 20 presenze, ma ha debuttato anche in Europa League contro il Neftchi Baku, entrando al 74’ in trasferta al posto di Coutinho e partendo dal primo minuto a San Siro, quando fu sostituito al 53’ con Nagatomo. 

Momenti che hanno attirato tante società interessate a farlo crescere. “I discorsi sul suo futuro sono prematuri perché bisogna capire la volontà di Inter e Cesena che detengono in comproprietà il suo cartellino”, ha dichiarato Gerry Piccolillo, agente di Luca Garritano. C’è una stagione da terminare ed altre esperienze da aggiungere a quelle già vissute. Dal viaggio in aereo verso l’Azerbaigian all’incitamento in campo di compagni esperti come Zanetti e Cambiasso: un crocevia di emozioni per chi insegue un sogno da quando è stato “strappato” alla sua Cosenza. Emigranti, con una valigia di desideri da realizzare.

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